I vicoli di Calitri profumeranno di Grecia, ospiteranno i colori dell’Albania e accoglieranno i sapori della Costa d’Avorio, insieme alla tradizione irpina. Domani e venerdì lo Sponz Fest - ideato e diretto da Vinicio Capossela in Alta Irpinia fino al 30 agosto – celebra lo sposalizio delle culture, il tema con cui il Festival nacque tre anni fa e che questa edizione 2015 non manca di celebrare, per creare ancora una volta un’occasione di comunità introno alla ritualità del matrimonio, stavolta nel nome della sinergia tra culture.
Tra le suggestive vie del borgo, a partire dal pomeriggio di giovedì troveranno spazio le tavole imbandite dei paesi che presenteranno le rispettive pietanze nuziali, balcaniche e mediterranee con laboratori e dimostrazioni aperte al pubblico.
Protagonisti saranno i piatti tipici cretesi, albanesi, ma ci sarà anche l’Africa della Costa d’Avorio e non mancheranno i piatti tradizionali dell’Alta Irpinia.
Nikos Makrinakis, anima del celebre ristorante cretese “Mirsini” preparerà il gamopilafo, uno squisito e singolare piatto greco fatto di riso e carne di capra, serviti come prima pietanza ai matrimoni. Bledar Kola, uno dei più affermati chef albanesi, cucinerà il burek, un foglio di pasta fillo molto sottile con ripieno di formaggio, verdure o carne macinata.
I ragazzi della comunità della Costa d’Avorio, ospitati nel centro di accoglienza per i rifugiati di Compsa vecchia, prepareranno il cous cous da matrimonio.
Spazio anche ai ristoratori locali con le specialità irpine, dalle cannazze alle “vraciole”, tipici involtini di carne del posto. Piatti ricchi di sapori e soprattutto di quell’accoglienza che da sempre caratterizza queste terre di sangue misto. Al tramonto, nel piazzale antistante all’Immacolata Concezione, sarà possibile ammirare la suggestiva installazione "è arrivato a pane di grano" realizzata ad-hoc da Erica Hansen che per la sezione Sponz.Arti curata da Mariangela Capossela. L’artista americana ispirandosi agli archivi fotografici di Calitri e alla fusione tra rituali nuziali e funebri tradizionali esplora la relazione dicotomica del matrimonio: stato di unione e incanto e, simultaneamente, luogo di separazione e straniamento.
La giornata di giovedì non sarà comunque solo sposalizio, ma offrirà una serie di incontri dedicati alla letteratura e anche ai più piccoli.
Dalle 9 alle 12, nel centro storico di Calitri, trovano spazio le attività dedicate ai bambini di Agricola Laboratorio di grano e fantasia.
Da mezzogiorno si prosegue al Borgo Castello con Partigiani a tavola. Storie di cibo resistente e ricette di libertà. Questo il titolo del libro, di cui Vinicio Capossela ha scritto la prefazione, che verrà presentato con le autrici Lorena Carrara ed Elisabetta Salvini. Un incontro in cui si parlerà di cibo come esperienza culturale, partendo proprio da questo saggio che rappresenta una lettura innovativa della Resistenza incentrata sul cibo, in una prospettiva storica e antropologica.
Nel tardo pomeriggio è la volta dell’incontro con la letteratura irpina con il “Vinocolo letterario”, nel centro storico di Calitri presso la grotta di Valenzio. A cura del Parco Letterario Francesco De Sanctis, coordinato da Giuseppe Di Guglielmo nell’ambito delle iniziative organizzate da GAL CISLI, si svolgerà la presentazione del libro “Maria. Avellino e l’Irpinia un esame di Coscienza”, con l’autore Generoso Picone. Un volume che racconta e ricostruisce, attraverso 23 brillanti interventi, la nuova identità irpina.
La giornata si concluderà con un grande concerto a cielo aperto nel piazzale dell’Immacolata Concezione, che poi si espanderà tra i vicoli del borgo. Calitri risuonerà con la musica dei Mariachi Mezcal e il gruppo calitrano di serenate, fisarmoniche e “cunversazionevoli”.
La Fanfara Tirana, una delle più belle e brillanti brass band dei balcani, vi farà scatenare e ballare insieme aRobert Bisha, tra i più bravi pianisti al mondo di musica contemporanea.
Dalla Grecia arrivano in Irpinia anche le note di Antonis Xylouris, in arte Psarantonis, E’ considerato uno dei più grandi suonatori di Lyra, lo strumento ad arco tipico di Creta le cui origini risalgono alla Lyra bizantina di epoca medievale.
“Un mito vivente – dice di lui Vinicio Capossela - Una specie di Zeus con la lira”. Ed ancora “Essere contemporanei ad Antonis Xilouris è come essere contemporanei al Mito originario. Forse la sua lira è la chiave che collega l’epoca in cui ci dibattiamo col tempo immobile del mito. Forse per questo è poliglotta e tace in tutte le lingue. Tace come la pietra, come la roccia. Parla con il vento e con i terremoti. A mezzo della sua musica ci ricolleghiamo alla cosmogonia della creazione. La sua musica rinnova il cosmo, come Dioniso, come Pan. Psarantonis fa vivere, fa pulsare in musica il Molteplice. E’ il Politeismo della natura quello che si irradia dai suoi occhi glauchi, dai suoi capelli di gorgone, dalla sua lira Idra. La musica di Psarantonis rinnova il nostro patto con gli elementi, la nostra possibilità di essere molte cose in una, allo stesso tempo”.
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