Attraverso la rappresentazione del male un inno al bene, una riflessione sulla condizione femminile, sul misoginismo, sul pregiudizio. “Processo alla Strega. L’indagine, il processo, l’epilogo", spettacolo teatrale messo in scena a San Sossio Baronia dalla straordinaria Compagnia “Clan H”, è stato il racconto appassionante di un pezzo di storia in un’epoca buia per la donna, quando la chiesa ha iniziato a mescolare eresia e magia portando al rogo con l’accusa di essere streghe sulla scorta di semplici sospetti, donne ree soltanto di aver cercato di curare le persone con le erbe o per aver dato loro la speranza di trovare una soluzione ai loro problemi con metodi empirici.
Uno spettacolo teatrale, frutto dell’adattamento da parte del regista Lucio Mazza, di non facilissimo approccio al di fuori di una sala teatrale eppure la platea è rimasta inchiodata alle sedie per tutto il tempo. Dunque "Percorsi nelle Valli del Ben Vivere" porta il teatro di prosa in piazza e la piazza risponde mostrando tutto il proprio gradimento con l’attenzione e con gli applausi a scena aperta.
La narrazione sul palcoscenico si svolge su due diversi piani: da un lato l’inquisizione, il processo alla presunta strega, dall’altro il Sabba, l’evocazione del diavolo che si manifesta più volte, sotto forme diverse, interagendo anche con il pubblico. L’epilogo è la condanna al rogo.
Migliaia sono state le donne che hanno subito questa stessa sorte per presunte pratiche magiche molto simili a quegli innocui riti tanto in uso anche in Irpinia e nel Sannio. Quasi sempre donne che avevano un passo in più rispetto agli uomini e che anche solo per questo diventavano bersaglio di preconcetti e di accuse infondate rispetto a sortilegi, malefici, rapporti con figure demoniache. Non a caso nel gergo comune è rimasta la definizione "Caccia alle streghe", proprio ad indicare situazioni e tabù infondati così come accadeva nel medioevo.
Tracce di quel retaggio culturale spesso ancora pesano sulla donna che in qualche modo viene giudicata anche quando è vittima o quando ha un comportamento fuori dagli schemi, non certo come in un tribunale del XV secolo, ma da quello mediatico ad esempio, dai social, dal pettegolezzo di quartiere, fino ad arrivare alla piaga delle violenze fisiche, psicologiche ed al femminicidio laddove l’uomo pensa di poter esercitare il proprio controllo con ogni mezzo.
Tutti bravi gli attori della Compagnia Clan H guidati da Salvatore Mazza: Santa Capriolo, Laura Tropeano, Sabino Balestrieri, Pasquale Migliaccio, Umberto Branchi, Eleonora Greta Mazza, Federica Avagnano, Luca Picariello. Un realtà preziosa per l’Irpinia che diffonde la cultura teatrale, avvicina le persone alla recitazione, alla letteratura, ai classici in chiave moderna.
La serata nella piazzetta caratterizzata dalla storica "Fontana delle tre Cannelle" è stata completata dall’immancabile degustazione a base di ricette tradizionali del luogo come la trippa al sugo con il pane casereccio a cura della Proloco “Sossiana".
L’Intervento, co-finanziato dal Poc Campania 2014/2020. Rigenerazione Urbana, Politiche per il Turismo e la Cultura è, infatti, un Programma Unitario di Percorsi Turistici di tipo Culturale, Naturalistico ed anche Enogastronomico di portata Nazionale ed Internazionale.