“Desidero formulare i miei più sinceri auguri all’intera comunità di Atripalda perché la festività di San Sabino, Patrono e Protettore della nostra Città, rappresenta uno dei momenti più intensi sia sotto l’aspetto della devozione, ma anche della partecipazione e della nostra identità. Ancor di più in un momento delicato come quello che stiamo attraversando, caratterizzato da un’emergenza sanitaria che continua ancora a preoccuparci”. È quanto dichiara il sindaco di Atripalda, Giuseppe Spagnuolo.
Ieri sera si è rinnovata la tradizione del “focarone” in onore di San Sabino alla presenza di S.E. Monsignor Arturo Aiello, Vescovo della Diocesi di Avellino, e dei sacerdoti don Fabio Mauriello e don Ranieri Picone. Oggi si rinnova la tradizione della Santa Manna, interrotta in seguito alla pandemia legata al Covid 19.
“Quest’anno – continua il primo cittadino - abbiamo voluto lanciare un segnale, costruire una speranza, fornire il simbolo della ripartenza possibile, una luce che è il segno tangibile della rinascita in cui tutti vogliamo e dobbiamo credere. Ecco perché abbiamo acceso il “Focarone” in piazza Umberto I ad Atripalda, con l’obiettivo di tenere viva una tradizione secolare e di farlo in totale sicurezza, rispettando, perciò, le norme ancora vigenti in termini di contenimento del contagio. L’auspicio è di poter tornare, già dall’anno prossimo, ad una riproposizione fedele della tradizione con i focaroni presenti in ogni quartiere della Città. Come ha detto il nostro Vescovo Arturo, la luce di questo fuoco saprà illuminare il nostro desiderio di tornare alla normalità, saprà scaldare la speranza di poterci finalmente riappropriare della nostra vita, della nostra socialità, di quella esigenza insopprimibile di ritrovarci. La nostra comunità ce la farà, guarderemo avanti con fiducia. Perché ad attenderci c’è il futuro”.
“Desidero – così conclude il primo cittadino di Atripalda, Giuseppe Spagnuolo – ringraziare il Vescovo, monsignor Arturo Aiello. Insieme con i nostri sacerdoti, è emersa con forza la presenza della Chiesa, la sua vicinanza alla nostra comunità, quel desiderio di preservare devozione e tradizione. Sarà difficile dimenticare la luce ed il calore di questo focarone che è stato un segno tangibile di quella rinascita che tutti stiamo attendendo. Buon San Sabino a tutti gli atripaldesi”.