E' morto Stanislao Scapati: figura cardine della vera cultura arianese

Storico gentiluomo, dotato di grande onestà intellettiva, persona riservata fino alla morte

e morto stanislao scapati figura cardine della vera cultura arianese

Lutto nel cuore dell'estate ad Ariano Irpino

Ariano Irpino.  

Avrebbe compiuto 95 anni il prossimo 31 agosto ma Stanislao Scapati, baluardo inimitabile della cultura arianese se n'è andato silenziosamente prima del tempo. Storico gentiluomo, dotato di grande onestà intellettiva, persona riservata fino alla morte, storico ma soprattutto uomo.

"Fonte inesauribile di sapere. Uomo di grande cultura associata alla sua squisita mitezza. Persona speciale, uomo d'indiscusso ingegno la cui grandezza riluce fulgida nella semplicità del suo essere. Sono solo alcuni dei pensieri più belli dei suoi amici più cari custoditi in un opuscolo bellissimo fortemente voluto da Lello Guardabascio scritto in occasione di una conviviale assemblea tenutasi nel 2009 per festeggiare l'amico Stanislao nella Valle del Miscano. 

Stanislao Scapati è nato ad Ariano Irpino il 31 agosto del 1926. Autorevole studioso, tantissime le pubblicazioni a sua firma. Dal 1961 al 1991, ha ricoperto la carica di direttore della biblioteca comunale Mancini. 

Il ricordo commosso di Fernando Di Gregorio, un suo caro amico: "Oggi 8 luglio 2021, giornata di caldo torrido di questa ulteriore breve estate, è venuto a mancare un cardine della cultura arianese, quella vera, personificata nell'altissimo nome del professore Stanislao Scapati. Uomo scevro da ogni esuberanza vuota che affascina gli stolti. Stanislao Scapati era un uomo, riservato, quasi un misantropo, rifuggiva qualsiasi apparizione superflua, mondana, stupida e una inutile ostentazione dell'io. Egli sapeva di sapere ma era anche cosciente di non sapere abbastanza. Aveva sete di conoscere, e sempre di più. La sua vita erano i libri, la musica, l'arte in tutte le sue forme, la matematica, le lingue e, perchè no, le religioni. In una delle ultime, piacevoli conversazioni mi aveva confidato che il Corano probabilmente  era il suo credo, o almeno tale mi era sembrato trasparisse dalla profondità del suo animo. perciò pareva, la religione che più si avvicinasse al suo modo di essere credente. La gloria dopo la morte, è stato più volte detto, non serve, ma nel caso del nostro amato professore, forse un doveroso ringraziamento più ampio, non sarebbe stato superfluo. Arrivederci professore!"