Il direttore artistico dello Sponz Festival calitrano Vinicio Capossela (foto tratta dal web, ndr) scrive una lettera aperta ai cittadini e interviene con “doverose precisazioni, “In merito alle accuse rivolte dal Sindaco sulla gestione dello Sponz Festival attraverso il volantino diffuso in questi giorni in paese, pur non volendo addentrarmi in un territorio politico che non mi compete e non mi è richiesto” come si legge nella lettera. “Innanzi tutto è da reputarsi grave che alla precisione con cui vengono sbandierati i vari finanziamenti ricevuti (e di cui siamo ancora in attesa), non corrisponda altrettanta puntualità nelle accuse insinuate: quali sono le presunte associazioni che avrebbero ricevuto “lauti compensi”? E in quanto sarebbero quantificabili questi compensi? Inoltre voglio sottolineare che la gestione economica del Festival è stata da sempre condivisa con l’amministrazione comunale, di cui il Sindaco è responsabile e quindi parte in causa.
Le accuse rivolte all’Assessore da colui che avrebbe avuto il compito istituzionale di monitorarne il lavoro, non fanno dunque che rivelare falle e discordie interne che nulla hanno a che vedere con un evento stra-ordinario come il Festival in questione. Io stesso, fidandomi dell’Amministrazione, con cui già l’anno prima si era istaurata una solida collaborazione, ho accettato che l’Assessore fosse delegato ad assumere molte responsabilità nella gestione di un evento così complesso e radicato sul territorio.
Sarà lui stesso dunque, in quanto rappresentante del Comune, a fornire tutti i dati necessari per verificare la gestione dei finanziamenti e, ne sono certo, a fugare ogni dubbio sulle accuse personali che gli sono state rivolte da chi avrebbe dovuto verificarne il lavoro in corso d'opera”. A detta del cantautore altirpino “calitrano onorario”, le beghe di partito non dovrebbero inficiare il risultato ottenuto dal Festival, che si è rivelato un autentico investimento per il territorio “e non una ruberia”. “Spero che gli attori della scena politica abbiano il senso di responsabilità di salvaguardare il festival, e non farne strumento di scontro. Sarebbe un peccato rompere i barili, dopo tanto lavoro per riempirli di acqua e portarli a casa. Vi invitiamo sin da ora ad un pubblico confronto che a breve faremo per illustrare con chiarezza quanto fatto e per interrogarci sull’opportunità o meno di continuare questa esperienza” conclude.
Elisa Forte