Il Covid non ferma il culto e la tradizione di San Bartolomeo

Un evento alternativo in paese ma ugualmente coinvolgente e particolarmente sentito

il covid non ferma il culto e la tradizione di san bartolomeo

Le strade ed i vicoli del centro storico sono stati trasformati in un grande teatro, allestito da immagini e gigantografie...

Greci.  

A Greci, in Irpinia, anche quest’anno si è rinnovata la tradizione del culto del Santo Patrono Bartolomeo con un evento alternativo a quello che si ripete da più di 50 anni: la rappresentazione teatrale che rievoca la vita ed il martirio del Santo che purtroppo le restrizioni e cautele dovute alla pandemia da Covid-19 non ne hanno permesso la realizzazione.

"L’impegno e la collaborazione tra l’amministrazione comunale ed il Parroco don Salvatore Olivieri hanno fatto sì che la giornata non trascorresse nel silenzio e nella tristezza che questo periodo inevitabilmente porta con sé. La volontà di non interrompere una tradizione ma soprattutto quella di proseguire con le attività di promozione e valorizzazione delle tradizioni di Greci - spiega l'attivissima Aurelia Iole Martino, consigliere comunale - ha messo in campo una serie di eventi che hanno arricchito ed entusiasmato la comunità creando un’atmosfera perfetta ed un’emozionate alternativa alla tradizione.

Questa prevede la rappresentazione teatrale della vita e del martirio del Santo, opera drammaturgica tragico lirica, composta e rivista dall'Abate Luigi Lauda, poeta e scrittore arbereshe facendo riferimento al Saul di Alfieri, per la metrica e per il linguaggio; è interpretata da personaggi del posto e viene presentata in due spettacoli un primo la mattina dopo la sfilata degli attori e delle scene esterne per le strade del paese dove contemporaneamente si svolge la fiera mercato; un secondo in serata arricchito da giochi di luce ed effetti speciali."

Quest’anno lo spettacolo del mattino ha lasciato spazio alla diffusione dell’audio per l’intero paese di uno spettacolo registrato negli anni precedenti, mentre in serata sono stati proiettati in più punti del paese dei video montati raccogliendo i filmati di edizioni precedenti; in questo modo è stato anche possibile omaggiare nel ricordo tantissimi compaesani che hanno preso parte alla rappresentazione negli anni passati.

Le strade ed i vicoli del centro storico sono stati trasformati in un grande teatro, allestito da immagini e gigantografie, permettendo anche la corretta gestione e flusso delle persone evitando ogni forma di assembramento.

Il tutto è stato possibile grazie all’idea del consigliere Anna Imbimbo che da anni cura la realizzazione dello spettacolo e la preparazione degli attori, in sinergia con il consigliere  comunale  Aurelia Iole Martino ed il supporto tecnico della ditta di Maurizio Iannino di Lapio che da tre generazioni fornisce le scenografie e la strumentazione per mettere in scena lo spettacolo. 

In più la giornata è stata arricchita dalla realizzazione dell’annullo filatelico temporaneo con bollo speciale dedicato all’evento grazie al progetto Poste italiane insieme ai Piccoli Comuni, che ha visto la collaborazione tra il Comune di Greci ed il Servizio Filatelico Temporaneo di Poste Italiane spa; presente Elisabetta Pugliese, responsabile del presidio territoriale Filatelia di Poste Italiane, filiali di Salerno-Napoli 3 Est-Avellino, nella distribuzione della cartolina celebrativa del Comune di Greci con apposto l’annullo filatelico speciale. Un ringraziamento viene rivolto a Ivan Capobianco che ha realizzato il logo presente sull’annullo e rappresentante la Chiesa di San Bartolomeo Apostolo.

La storia del Dramma di San Bartolomeo Apostolo. Rielaborazione teatrale della vita e del martirio del Santo, opera drammaturgica tragico lirica, composta e rivista dall'Abate Luigi Lauda, poeta, scrittore arbereshe.

Verso la fine del XIX secolo, l’Abate riprese la storia del Santo Apostolo, che fino ad allora veniva improvvisata da attori locali e la trascrisse in versi facendo riferimento al Saul di Alfieri, da cui trasse ispirazione per la metrica e per il linguaggio. Una prima edizione dell'opera fu messa su carta nel 1881, mentre quella odierna fu pubblicata nel 1941 a New York ad opera e per volere degli emigranti di Greci. L’Apostolo Bartolomeo, il cui vero nome, secondo quanto riportato nel Vangelo secondo Giovanni, è Natanaele, in quanto dall’aramaico Bartolomeo - Bar Tolmaj si traduce in figlio di Tolmai. A seguito della morte di Gesù, l’Apostolo prosegue nella missione di evangelizzazione iniziata dal Maestro attraverso viaggi in Oriente, in particolare India ed Armenia; nell’opera vengono narrate le azioni di conversione in quelle terre ed il martirio. La rappresentazione è composta di cinque atti e 23 scene; narra dell'arrivo di San Bartolomeo in Armenia, nella città di Albanopoli, città di fantasia posta nell’Armenia meridionale. Approda in queste terre per diffondere i principi della fede Cristiana, del Regno di Cristo che “sol pace e perdon promette e dona”. Le sue preghiere, la diffusione della parola di Dio e l’avvenuta guarigione dal maligno della figlia del re Polimio, portano alla conversione al Cristianesimo del re e di tutta la sua corte. Di contro Astiage, fratello di Polimio, istigato dai sacerdoti locali e dai suoi Ministri procede con la cattura del Santo che condanna al martirio. Infine viene narrato il duello tra Polimio ed Astiage, la morte del secondo e la conversione del regno al cristianesimo. Il dramma si conclude con l’apoteosi del Santo: un quadro plastico, inscenato dagli attori locali che, alla fine della rappresentazione, dà una forte incisività ed efficacia espressiva al dramma.