La "bella addormentata" e le punture d’insetto a teatro

Cosa fare e quale numero chiamare in caso di necessità con api, vespe e ragni

Avellino.  

 

di RAFFAELE IANDOLI *

La sera dell’epifania vede andare in scena, presso il Teatro Gesualdo, un balletto in due atti su musica di CajkovskiJ e coreografia di Fredy Franzutti: “La bella addormentata”.

Un ottimo spettacolo che alla bellezza della favola classica aggiunge note sociali, elementi della nostra cultura etnica, e avvertenze mediche.

La storia interpretata dal “Balletto del Sud” è ambienta in una città Meridionale nel periodo della seconda guerra mondiale.

In una famiglia di nobili origini nasce una bambina che è subito fonte di gioia per genitori, parenti e amici. In casa, a festeggiare ci sono solo donne, gli uomini sono tutti al fronte a combattere per la Patria. Tutte in abito scuro, per rispetto verso i loro mariti lontani per la guerra, festeggiano con i genitori. Il medico, terminato il parto, lascia la casa dopo aver ricevuto il giusto onorario per una visita domiciliare urgente. Quindi viene il Prete per il battezzo. Terminata la cerimonia viene pagato nel rispetto del detto popolare, valido anche al Nord, “senza soldi non si cantano messe”.

Appena il sacerdote lascia la casa le donne, allontanato il padre, fanno entrare una zingara maga per far fare alla bambina un incantesimo per donarle bellezza e fortuna. Tutto sembra procedere bene, sia la religione che la magia hanno seguito i loro riti come tradizionalmente avviene nelle regioni italiane, specie al sud, ove religione e superstizione si fondono in una cultura popolare centenaria.

Improvvisamente il padre s’accorge di aver commesso un errore. Non è stata invitata la più vecchia indovina del paese. Tra la confusione e la paura generale compare la vecchia strega.

La profezia è terribile. Aurora crescerà in salute e bellezza poi, all’età di sedici anni, sarà punta da una filatrice.

Le suppliche di genitori non riescono a impietosire la vecchia strega che scompare.

Seguono anni felici, i genitori hanno allontanato dalla casa tutte le sarte e tutti gli oggetti per filare, mentre Aurora cresce divenendo una bella ragazza circondata da cento spasimanti.

Durante la festa del sedicesimo compleanno tutti sono pieni di gioia, la maledizione è stata dimenticata nel corso di anni di serenità. La guerra è finita, gli uomini ritornati a casa e le donne con vestiti dai colori da fiaba festeggiano anche il loro ritorno. Ma ecco, al culmine della festa, ricompare la vecchia strega che porta in dono un scatolo per Aurora. La giovane apre lo scatolo e trova una tarantola, una filatrice continua di tele, che le punge la mano. La morte sembra inevitabile, ma ecco intervenire la zingara che si rivela una potente maga. Con la sua arte sconfigge la vecchia e trasforma la maledizione: Aurora non morirà ma lei e tutta la casa resteranno addormentati fino a ché un giovane principe con un bacio d’amore la risveglierà.

Una nuova interpretazione riporta la fiaba della “bella addormentata”, da un regno di fantasia, nel Sud dell’Italia dove i morti tarantolati non sono una legenda ma una triste realtà tra i contadini e lavoratori costretti in locali bui ed umidi.

In tal modo lo spettacolo diviene anche un monito d’educazione sanitaria: mai mettere le mani senza prima guardare. Infatti il rischio di punture d’insetto è più alta quando non si osserva l’ambiente circostante. Le punture di api e di vespe possono causare reazioni letali nelle persone allergiche. Mentre le punture di ragni possono provocare la morte se iniettano neurotossine (tarantole e vedove nere), o gravi malattie infettive come accaduto nelle persone che quest’estate sono state punte dal “ragno violino”. Mai dimenticare a casa gli antidoti: cortisone in compresse e auto-iniettore di adrenalina (tutti prescrivibili dal Medico curante). Sempre utile, in caso di dubbi, telefonare al centro antiveleni di Milano (02.66101029) e con calma raggiungere il Pronto Soccorso.

La commedia si chiude con il bacio del principe che risveglia Aurora e tutta la famiglia. Ma anche in questo caso c’è una modifica rispetto alla storia originale. Il principe è un giovane studioso di storia e archeologia che, fatto nobile dal suo studi e dal suo coraggio, con la forza della conoscenza supera il fitto bosco di spine che ha circondato la casa di Aurora, raggiungendo il suo scopo: la conquista del vero amore.

* Dirigente medico di Dermatologia presso Città Ospedaliera Moscati