Il 2018 si chiude con un bilancio positivo per Villa Amendola

Il giovane polo museale di via Due Principati ad Avellino

Dodici mesi, quelli del 2018, che hanno visto il museo civico location di tante attività...

Avellino.  

 

Ci siamo, manca poco al 2019, che segnerà l’inizio del quinto anno di vita del Museo Civico di Avellino, ideato e curato dallo storico dell’arte Alberto Iandoli, a cui spetta, in qualità di responsabile del Museo di Villa Amendola, il compito di tracciare un bilancio dell’anno che volge al termine, per ciò che attiene il giovane polo museale di via Due Principati. E Alberto Iandoli, con la disponibilità e l’entusiasmo di sempre non si è fatto attendere e, calendario alla mano, ha iniziato a ripercorrere dodici mesi, quelli del 2018, che hanno visto il museo civico location di tante attività.

“Non c’è stato giorno di apertura al pubblico di Villa Amendola, da gennaio a dicembre,  che il Museo Civico, allestito al primo piano dell’edificio non abbia ospitato una scolaresca, o anche solo un visitatore – ha esordito Alberto Iandoli – e ciò credo sia già un più che lusinghiero risultato per un Museo come quello di Villa Amendola che tra pochi giorni, il 10 gennaio per l’esattezza, compirà appena il suo quinto anno di vita, e che per dimensioni, oltre che per importanza, non può certo competere con musei quali ad esempio quello di Capodimonte a Napoli, o degli Uffizi a Firenze, eppure nel suo piccolo – ha continuato Iandoli – ha una sua dignità e validità che scaturisce non solo dall’esposizione nelle sue sale di alcune opere di pregio, come il Carlo II di Cosimo Fanzago o il San Francesco di Paola di Giacomo Colombo ma anche, o meglio, direi soprattutto, per l’impegno di quanti vi lavorano, dagli impiegati comunali, ai dipendenti dell’Acs, fino ai tirocinanti, che sono studenti frequentanti le Univerità di Napoli Federico II e quella di Salerno, che sempre più numerosi, e ciò non può che far piacere al sottoscritto, come al Dirigente del Settore Cultura Gianluigi Marotta o al funzionario responsabile del servizio cultura Sergio Genovese,  decidono di fare un’esperienza lavorativa – formativa presso il nostro Museo Civico, e che in qualche caso decidono anche di dedicare la loro tesi di laurea al Museo delle memorie avellinesi, ciò è quanto è accaduto ad esempio nel solo anno che volge al termine per due studentesse, già tirocinanti presso il nostro Museo.  Tutto ciò però – ha proseguito Alberto Iandoli – è solo una parte di quello che di positivo c’è stato in questo 2018 per il Museo Civico, affianco alle attività didattiche, costituite dalle visite guidate al Museo, dedicate a scolaresche della nostra città, e non solo, e ai tirocini di stagisti di università campane, nell’arco del 2018 Villa Amendola, o meglio il Museo Civico, ha ospitato, dopo la prima anche la seconda edizione della Rassegna “Un Libro al Centro”, pensata dall’allora Assessore alle Politiche Culturali, il prof. Bruno Gambardella , e che è stata una importante vetrina per gli autori della nostra città e della sua provincia, oltre che positivo attrattore per nuovi visitatori del Museo. Ma Villa Amendola -  ha proseguito Iandoli – ha  accolto anche  le associazioni locali con gli incontri a cadenza settimanale dei “Cantieri Culturali”, voluti dall’avv. Michela Mancusi, succeduta nel secondo semestre del 2018  al prof. Gambardella alla guida dell’Assessorato alle Politiche Culturali. Iniziativa quella dei “Cantieri Culturali”  che ha dato spazio e voce a talune positive energie della nostra comunità. A tutto ciò – ha continuato Alberto Iandoli – sono andati ad aggiungersi la Rassegna “Pensieri Abitati”, che ha fatto si che Villa Amendola ospitasse nella Sala Conferenze del suo Museo, noti autori campani che hanno affrontato nella stesura dei loro romanzi tematiche a forte impatto, come quello della violenza o della solitudine. E ancora – ha proseguito Iandoli – la Rassegna “Visioni Abitate” -  che ha visto Villa Amendola ospitare  gli incontri a margine delle proiezioni di film importanti come “I’m not your negro” di Raoil Peck e “Sulla Pelle” di Alessio Cremonini.

Anche in questo 2018, così come negli anni scorsi – ha aggiunto Alberto Iandoli – come Museo Civico abbiamo aderito alle Giornate FAI  sia di primavera che d’autunno registrando, libro dei visitatori alla mano, ben trecentoventisette visitatori per le Giornate FAI di primavera e duecentodiciotto per quelle d’autunno”.

Nel continuare a scorrere il calendario del 2018 il Curatore del Museo Civico di Avellino  si sofferma poi sulla pagina di novembre, e ricorda il successo della “Giornata dei diritti UNICEF”, ospitata a Villa Amendola il 20 novembre, e l’affollatissimo convegno dal titolo “Terre in Movimento”, promosso in occasione del trentottesimo anniversario del Sisma del 23 novembre 1980, che è stato un toccante momento di ricordo, attraverso le testimonianze di chi ha vissuto quei tragici momenti, ma al tempo stesso una sorta di stato dell’arte di ciò che oggi è Avellino a trentotto anni da quella immane sciagura.

Nel girare l’ultima pagina del calendario del 2018, quella di dicembre, Alberto Iandoli ricorda ancora  che il Museo Civico per le festività di Natale ha ospitato il “Salotto dei Bambini – libri e letture e libri e colori”, il 20 e 27 dicembre, e il 22 dicembre il laboratorio artistico “Una ghirlanda di Natale”. Iniziative queste che sono parte del programma “Winter Open Art Avellino”, promosso dall’Amministrazione Comunale e realizzato grazie alla fattiva collaborazione di talune importanti  associazioni operanti in città.

“Ma il 2018 è stato l’anno in cui tra le nuove acquisizioni al patrimonio del Museo – ricorda ancora Alberto Iandoli – vi è stata la donazione da parte del sig. Vincenzo Genovino, avellinese trapiantato a Roma, di una scultura rappresentante un volto di donna dell’artista ed intellettuale avellinese del ‘900 Pippo De Jorio. La donazione di quest’opera al nostro Museo – ha commentato Alberto Iandoli -  è stata l’occasione per ricordare, a cento anni dalla nascita, un illustre figlio di questa nostra città quale è stato il prof.  Pippo De Jorio “.

Un bilancio positivo dunque per il Museo Civico di Avellino quello per questo 2018 che volge al termine. E quale migliore augurio per il 2019 che bussa alla porta se non quello che per ciò che riguarda il giovane museo avellinese, possa continuare ad affermarsi sempre di più e meglio nella città di Avellino, e non solo, oltre che quale luogo fisico in cui sono concentrate le memorie della città, luogo di incontro e di confronto, per una positiva crescita della comunità del capoluogo irpino.