Ci risiamo, quando la scuola incontra il teatro

L'esibizione de "I Cardi" nell'auditorium Asi di Solofra

Solofra.  

"Molti oggi parlano dei giovani; ma non molti, ci pare, parlano ai giovani" (Papa Giovanni XXIII)

Il senso di queste parole meravigliose abbiamo voluto coglierlo a fondo con la nostra testimonianza, trasmettendo un messaggio attuale in veste di giovani per i giovani.

Lo scorso sabato la nostra Compagnia Teatrale “I Cardi” si è esibita presso il bellissimo auditorium del centro ASI in Solofra con l’inedita commedia “Ci risiamo”, scritta dagli stessi membri della Compagnia e musicata dal Maestro solofrano Luigi Gagliardi.

Una mattina in cui abbiamo avuto il privilegio di comunicare a doppio filo dal palco alla platea, grazie ad un meraviglioso, caldo e appassionato incontro tra Teatro e Scuola.

È impossibile riuscire a ringraziare pienamente la disponibilità degli istituti scolastici della nostra Solofra (Liceo Scientifico “V. De Caprariis” – sede associata di Solofra, Isiss “Gregorio Ronca”, Istituto comprensivo “Francesco Guarini”) per aver preso parte ad una mattina speciale, che, senza timore di smentita, ci ha arricchiti ed emozionati davvero. Un sentimento reale, tangibile, che abbiamo sentito nel vivo della recitazione e negli applausi e sorrisi successivi.

Siamo felici oltr’ogni dire per il fatto di aver regalato ai nostri ragazzi uno spettacolo sceneggiato, musicato e diretto interamente in home, cosa che ben dimostra la possibilità di unire le forze per ottenere un eccellente risultato comune.

“I giovani sono la risorsa della nostra Città e del territorio”, ha dichiarato l’Assessore D’Onofrio.

“Le passioni ed i sogni vanno coltivati. Non bisogna mai smettere di crederci perché con sacrificio ed impegno personali si costruisce tutto ciò che magari fino a poco tempo prima ci sembrava impossibile”, ha comunicato dal palco Aniello Pisano, presidente della compagnia teatrale.

Grazie ai ragazzi, ai docenti, ai dirigenti scolastici e naturalmente all'assessorato ai servizi sociali del Comune di Solofra, nella figura dell'amico Pasquale D'Onofrio, per aver fatto in modo che questo magico "contatto" potesse divenire splendida realtà.