Museo Civico di Villa Amendola: nuova donazione

Un’opera del maestro Tullio De Franco al polo culturale cittadino

Un'artista, Tullio de Franco, che è parte della storia dell’arte ad Avellino e in Irpinia della seconda metà del ‘900...

Avellino.  

 

“Con l’opera del Maestro Tullio De Franco, donata al nostro Museo Civico di Villa Amendola Carlo Meluccio, noto cardiologo e decano degli artisti irpini, che a nome dell’amministrazione comunale ringrazio – ha commentato l’assessore alle politiche  culturali Bruno Gambardella – possiamo contare, oggi,  sulla disponibilità di ben 30 dipinti di artisti irpini, o comunque legati all’Irpinia per la nostra istituenda Sezione Gama, ovvero Galleria d’Arte Moderna di Avellino, che come è negli indirizzi programmatici dell’Amministrazione Foti sarà allestita all’ultimo piano di Villa Amendola, e che amplierà notevolmente l’offerta ai fruitori del Polo Culturale di via Due Principati.

Ad oggi, lo stato dell’arte – ha aggiunto il delegato alle Politiche Culturali di Palazzo di Città – è che disponiamo di 30 opere d’arte e dei supporti necessari all’esposizione di queste opere, ciò che manca, ma a ciò stiamo lavorando, di concerto con gli Uffici competenti del Settore Lavori Pubblici,  è un elevatore per diversamente abili, che consentirà di abbattere le barriere architettoniche per l’accesso agli spazi di Villa Amendola destinati ad ospitare la sezione GAMA”.

 

Alle parole dell’Assessore Gambardella si aggiungono quelle dello Storico dell’Arte Alberto Iandoli, ideatore e curatore del Museo Civico. “In quella che sarà la Sezione Gama del Museo Civico – ha affermato Alberto Iandoli – era doverosa la presenza di Tullio De Franco, un artista non originario di Avellino, essendo nato a Foggia nel 1934, ma che ha rivestito, soprattutto in età giovanile, un ruolo importante nella città di Avellino, dove ha vissuto per alcuni anni, e dove è stato parte importante in quel processo di trasformazioni nel gusto artistico per ciò che concerne la figurazione che, a partire dagli anni ’50 del secolo scorso germogliò in tutta Italia, e quindi  anche ad Avellino e in Irpinia, e che come è noto agli addetti ai lavori, riferendomi con ciò agli storici dell’arte, prende il nome di Neo figurazione. Tullio De Franco infatti – ha proseguito Alberto  Iandoli – proprio negli anni ’50, periodo tra l’altro a cui risale  il volto di vecchio realizzato con la tecnica della china diluita su carta, donata da Carlo Meluccio al Museo Civico, andava imponendosi nella città di Avellino, dove allora viveva, come uno degli artisti che per primi aderirono alla neo figurazione, questa nuova forma di intendere e fare pittura figurativa che mirava a conciliare di fatto quelle che nel decennio successivo alla fine della Seconda Guerra mondiale erano le istanze del realismo con un linguaggio pittorico contemporaneo, che risultava decisamente, marcatamente autonomo, sia dalla cosiddetta pittura del realismo sociale, che da quelle che all’epoca venivano definite poetiche dell’informale.

Saluto con entusiasmo questa ennesima donazione al nostro giovane Museo cittadino – ha aggiunto Alberto Iandoli – che ci consente di porre la dovuta attenzione ad un artista, Tullio de Franco, che è parte della storia dell’arte ad Avellino e in Irpinia della seconda metà del ‘900. Tullio De Franco – ha proseguito Alberto Iandoli – sebbene negli anni ’60  si fosse trasferito a Roma, dove ha  insegnato prima discipline pittoriche al Liceo Artistico, e poi pittura all’Accademia di Belle Arti RUFA, e dove ha concluso la sua esistenza terrena nel 2011, ha lasciato in Irpinia  significative testimonianze della sua arte: ad Avellino infatti ha realizzato il ciclo di mosaici a tematica religiosa conservati nella Cripta del Duomo e a Grottaminarda, nel Santuario di Santa Maria di Carpignano,  sono presenti otto sue grandi tele rappresentanti altrettanti episodi della vita di Gesù”.     

Redazione Av