Apprezzamenti per la parabola della democrazia italiana

Dal prestigioso magazine culturale milanese Kultural i complimenti a Salvatore Pignataro

E’ stato il direttore del magazine Fabio Ivan Pigola, che dalla redazione milanese, ha voluto recensire il lavoro del giornalista irpino.

Guardia Lombardi.  

 

Un importante apprezzamento dal magazine Kultural al libro del giornalista irpino Salvatore Pignataro dal titolo: La parabola della democrazia italiana. Dalla rappresentanza alla rappresentazione.

E’ stato il direttore del magazine Fabio Ivan Pigola, che dalla redazione milanese, ha voluto recensire il lavoro del giornalista irpino. 

Il magazine e’ famoso per il suo importante ruolo culturale, soprattutto nel settore universitario e nel mondo della cultura, e solitamente e’ molto critico e pungente rispetto alle dinamiche sociali, politiche e nelle recensioni di importanti libri che la redazione seleziona. Su questo, e’ emersa la soddisfazione di aver selezionato il libro che parla sulla democrazia rappresentativa ma anche l’importanza di aver dato un giusto parere ai lettori di dovere leggere e apprezzare il testo cosi come scrive il direttore Ivan Pigola nella recensione: “Un testo che analizza con efficacia le “alterazioni pericolose” della democrazia rappresentativa 2.0 e il disappunto degli elettori verso quelle strutture divoratrici di milioni e di reputazioni che sono i partiti e i loro delegati, che credono a tutte le redenzioni purché siano seguite da una carica pubblica. Un saggio apprezzabile – fin dalle acute introduzioni – per la sua mission e per il modo in cui la comunica: non è facile sviluppare un tema complesso, vasto, sul quale molti hanno detto tutto e il contrario di tutto, in una sarabanda di tesi sovente in aperta contraddizione, con una tale coerenza e chiarezza di analisi.

Nell’epopea della politica liquida, dei dibattiti mediatici e della propaganda a colpi di tweet, dei rappresentanti autoeletti che giurano di essere mandati dal popolo ma fanno gli interessi di lobbisti e di vertici distanti dalla realtà dei cittadini e dal senso primo di democrazia, il trattato di Salvatore Pignataro mette a nudo gli handicap.

Etica e virtù non sono qualità ricercate: un concetto che, nella nostra attualità, fa drizzare i capelli anche ai calvi. Intorno a Toro Seduto volteggiano i soliti, servizievoli visi pallidi. Dissentiamo da chi dissente da opere come questa. Da leggere, per chi ama la ricerca in ambito politico-sociale e per chi ama quella della sana consapevolezza. Voto: 7.”

Redazione Av