«Giuseppe è morto a 19 anni». Medici a giudizio

L'avvocato dei familiari, Maglio: ecco cosa è successo

Giuseppe Iapicca studiava a Roma dove, per i brillanti risultati raggiunti, gli è stata conferita la laurea in Economia Aziendale Internazionale alla memoria

Mirabella Eclano.  

Nuovi risvolti e nuovi particolari arrivano dopo tre anni per delineare gli esatti contorni legati al decesso del giovane Giuseppe Iapicca  che risale al luglio del 2013. Il ventunenne irpino fu portato presso l'ospedale civile di Campobasso per dolori addominali e il medico di turno, dopo una diagnosi (a quanto sembra errata), gli somministro' una terapia farmacologica, poi risultata fatale, perché' inappropriata per quantità' e qualità'. Lo precisa in una nota stampa l'avvocato Rosario Maglio.

«A questo punto,  la Procura dispose l'esame autoptico e le indagini vennero archiviate perché la perizia escludeva responsabilità mediche. Tale consulenza, fortemente contestata dai congiunti di Giuseppe, è poi risultata palesemente errata, tanto che la Procura della Repubblica di Campobasso ha riaperto le indagini, dopo la denuncia dei familiari dello studente, supportata dalle perizie mediche di parte, redatte dai professori: Paolo Albarello Paolo Arbarello  dell’Università degli Studi Sapienza di Roma e  Aldo Polettini dell’Università  degli Studi di Verona.

La Procura, confutate le iniziali perizie attraverso le nuove consulenze, affidate a noti docenti dell’Università di Bari, ha chiesto il rinvio a giudizio del medico, essendo emerso in modo evidente la sua responsabilità', ossia il nesso causale tra la terapia farmacologica e l’improvviso decesso del giovane.

Occorre precisare che le approfondite indagini autoptiche hanno dimostrato fin dall’inizio l'assoluta estraneità' del giovane Iapicca rispetto all' assunzione di sostanze stupefacenti o psicotrope. In realtà, già i primi consulenti della Procura ( peraltro denunciati dai familiari della vittima) hanno evidenziato ogni negatività agli stupefacenti sia nei campioni ematici che tissutali, in particolare evidenziando l’assenza di metaboliti nelle urine, a riprova  che non vi era  crisi  di astinenza in atto. 

La Procura di Campobasso, in merito  a tale ricostruzione e dopo la chiusura delle indagini, ha chiesto il rinvio a giudizio del medico dell' ospedale civile di Campobasso, per omicidio colposo. 

Nei giorni scorsi,  il Gup presso il Tribunale di Campobasso ha accolto le tesi della Procura e della famiglia del giovane Giuseppe Iapicca, rappresentata dagli Avvocati Carmine Monaco e Rosario Maglio, ed ha disposto il rinvio a giudizio  del medico dinanzi al Giudice penale monocratico del locale Tribunale, per l'inizio del prossimo anno, con l' accusa di omicidio colposo. Tale episodio si configura come un ennesimo caso di malasanità che ha coinvolto un giovanissimo studente irpino. 

Giuseppe Iapicca studiava a Roma dove, per i brillanti risultati raggiunti, gli è stata conferita la laurea in Economia Aziendale Internazionale alla memoria - conclude l'avvocato dei familiari, Rosario Maglio».