Addio nonno Pellegrino, muore l'ultimo incappucciato

Si è spento serenamente in casa sua questa notte. Ha lasciato un ricordo indelebile ad Atripalda

Domani i funerali. Pellegrino era un uomo straordinario. La sua famiglia si occupa della via Crucis dal 1850

Atripalda.  

Pellegrino Giovino era Atripalda. E non è solo un modo di dire. La storia del comune ce l'aveva nel sangue, la respirava da quand'era bambino. O, forse, ancora prima. La famiglia Giovino nel comune irpino si occupa della via Crucis dal 1850. Un secolo e mezzo dedicato alla tradizione e all'insegnamento dei più giovani. Proprio per i ragazzi, Pellegrino aveva un amore sconfinato. A partire dal figlio Enrico e dal nipote, Pellegrino anche lui, che ne hanno preso il testimone alla guida della rappresentazione folkloristica tanta cara ad Atripalda.

Questa notte il suo cuore, provato dall'età, non ce l'ha fatta. Pellegrino si è spento serenamente nella sua casa di via Serino. Ma non se n'è mai andato. L'incappucciato del venerdì Santo per oltre trent'anni, non ha mai abbandonato Atripalda e i suoi cittadini, che da tre generazioni lo amavano e lo rispettavano. E' stato prima il padre e poi il nonno di tutti. Un uomo dai grandi valori: onestà, bontà e tanto tanto coraggio. Non si era mai piegato durante le avversità della vita, ne ha vissute tante e aveva trasmesso questo spirito combattivo anche ai suoi parenti più cari.

Pellegrino era l'uomo buono, il custode del passato, il discendente del pescatore di Capo la Torre. Quello che faceva paura a tutti i ragazzini durante il venerdì Santo. Ma quando la manifestazione finiva, e il velo cadeva giù, restava solo Pellegrino, un padre e un nonno straordinario. Il nonno di tutti. Domani Atripalda gli tributerà l'ultimo doveroso saluto. Addio Ultimo Incappucciato, sarai sempre con noi Pellegrino.

AnFan