Dacca, nessuna pietà per Simona incinta. «Mutilata e uccisa»

Oggi l'arrivo della salma della sorella di Don Luca a Magliano Sabina

Domani i funerali. Ci sarà una delegazione da Santa Lucia di Serino. L'abbraccio dell'Irpinia al prete

Santa Lucia di Serino.  

Una vera mattanza. L'orrore sulle vittime di Dacca è stato marchiato con torture, tagli provocati da armi affilate, probabilmente machete e anche mutilazioni. Anche per Simona Monti, 33 anni sorella di Don Luca parroco di Santa Lucia di Serino, al quinto mesi di gravidanza le torture sono state indicibili. Nessuna pietà neanche per lei. E' questo che emerge dalle autopsie eseguite nell'istituto di medicina legale del policlinico Gemelli di Roma sulle salme dei nove connazionali uccisi in Bangladesh.

L'equipe di medici legali, guidati da Vincenzo Pascali e Antonio Oliva, non ha trovato segni di colpi di grazia, anche se alcuni proiettili sono stati recuperati ed ora saranno analizzati per risalire al tipo di arma da cui sono stati sparati. Non mancano sui cadaveri anche tracce di esplosivo.

Insomma una morte lenta e atroce quella degli italiani uccisi in Bangladesh. I terroristi hanno infierito sulle loro vittime in modo tale da non farle morire subito. Il pm romano Francesco Scavo, titolare degli accertamenti, ha firmato il nulla osta per la restituzione delle salme alle famiglie. E sulla tragedia di Dacca il ministro per gli Affari Esteri Paolo Gentiloni riferirà questa mattina alle 9.30 nell'Aula del Senato.

Oggi la salma di Simona Monti tornerà nella sua Magliano Sabina. Intorno alle 10.30, la salma di Simona giungerà in piazza Garibaldi a Magliano, per poi essere portata, con una breve processione, nella Cattedrale di San Liberatore, dove verrà allestita la camera ardente.

Domani, venerdì otto luglio, sempre a Magliano Sabina, alle 18, verranno celebrati i funerali.

L'ARRIVO DEI FERETRI: C’era chi stringeva la bara. Chi piangeva silenziosamente. Chi singhiozzava straziato, ancora incredulo. E' stato dolorosissimo l’ultimo saluto dei parenti delle nove vittime di Dacca ai feretri, arrivati alle 19 in punto a Ciampino con un volo di Stato due giorni fa.

Le bare ricoperte dal tricolore italiano sono state deposte, poi caricate sulle auto funebri e finalmente - dopo un’ora di attesa straziante - avvicinate al bordo della pista, per la benedizione del cappellano militare, accompagnato da un altro sacerdote e da don Luca Monti, il fratello di Simona, una delle vittime. Poi c’è stato l’omaggio rapido e silenzioso del capo dello Stato. E infine, l’abbraccio dei parenti: qualche minuto, intensissimo, per salutare i resti dei propri cari. Poi i carri funebri hanno lasciato Ciampino per dirigersi all’ospedale Gemelli, dove mercoledì saranno eseguite le autopsie.

IL VIDEO: In un filmato, prima pubblicato su un sito affiliato all'Isis e poi diffuso su Youtube, si parla di "vendetta", viene invocata la jihad in Bangladesh e si minacciano nuovi attentati contro i "crociati" e le "nazioni crociate".

Una rivendicazione era arrivata già poche ore dopo l'attacco, ma le autorità bengalesi avevano ribattuto che i terroristi del commando appartenessero a organizzazioni islamiste locali.

Nel filmato si accusa inoltre il governo bengalese di essere "kafir" (infedele), e ancora: "Quel che avete visto in Bangladesh è un assaggio. Ciò si ripeterà, ripeterà e ripeterà, sino a quando voi avrete perso e noi avremo vinto, e la sharia sarà applicata in tutto il mondo".

Simonetta Ieppariello