Bruxelles, l'irpina Maddalena: siamo chiusi in casa

La giovane originaria di Baiano tranquillizza i familiari: sto bene ma c'è tensione

Baiano.  

Il terrore, la paura negli occhi di tanti italiani. Di quelli che vivono a Bruxelles e di quelli che vivono in Italia e sono in apprensione per i loro parenti. C’è Antonio, Luigi, Annachiara, ma anche Maddalena: irpini che vivono da tempo in Belgio e che oggi hanno vissuto il terrore degli attentati. 

Maddalena Masucci, originaria di Baiano, da due anni in servizio presso la Direzione Generale per l’aiuto umanitario e la protezione civile della Commissione Europea a Bruxelles. Maddalena raggiunta dai cronisti del Corriere del Mezzogiorno ha detto di aver udito lil forte boato perché abita nei pressi della stazione metro Schuman e Maelbeek.  E’ rinchiusa in casa, la polizia ha ordinato il coprifuoco e il divieto di uscire.  

“Io sto bene – dice – tutti i miei colleghi che sono riuscita a sentire stanno bene, e tutti gli italiani che conosco stanno bene. Approfitto di voi per tranquillizzare anche i miei familiari. Come tutte le mattine stavo andando a lavoro a piedi, abito non molto lontano dalla metro di Maelbeek, e lavoro lì vicino. Stavo percorrendo proprio Rue de la Loi, e stavo per entrare in ufficio. Avevo sentito degli attentati in aeroporto ed ero a telefono con i miei genitori. Volevo tranquillizzare mia madre che mi voleva dire di tornare a casa, anche se non poteva farlo perché aveva capito che l’aeroporto era bloccato. Ho visto la folla che si allontana da Rue de la Loi, che mi veniva incontro. Sentivo sirene delle forze dell’ordine e delle ambulanze. Pensavo che avessero esagerato perché avevano innalzato il livello d’allarme anche al centro, quando una donna spagnola mi ha detto di togliere le cuffiette perché c’erano i poliziotti che parlavano al megafono. Ho capito allora che stava succedendo qualcosa perché c’era puzza di fumo”.