Dolore e compostezza in Piazza San Marciano, dove nella tarda mattinata sono giunte da Avellino le due salme di Michele Famiglietti e Maria Covino. Le bare dei due coniugi massacrati a colpi d'ascia dal figlio Ivano, nella loro abitazione di campagna al confine con Sturno, sono state adagiate ai piedi dell'altare, una accanto all'altra con i loro volti sorridenti, impressi nello foto. La gente arriva in maniera silenziosa e ordinata nella Chiesa Madre, dove ad accogliere i due feretri c'è il parroco Don Pietro Bonomo. Fuori seduto su una panca davanti al luogo sacro, c'è l'altro fratello di Ivano, le sorelle accanto ai loro genitori. Sono distrutti dal dolore, ci chiedono di non entrare in chiesa ed è comprensibile è da rispettare la loro richiesta così garbata dettata da tanto dolore. Ci sono i bambini negli scuolabus nella piazza, guardano verso quelle due bare. Sanno tutto, qualcuno ha provato a raccontare loro quel dramma in maniera meno cruenta, ma nessuno potrà mai spiegare a quei piccoli il perchè di quella tragedia.
Gianni Vigoroso