«La vicenda che riguarda l’ex stabilimento Irisbus è purtroppo ancora troppo fumosa, ma ciò non rappresenta una novità. Qualcuno lo aveva già preavvisato tempo fa”.E’ quanto dichiara Vittorio Centrella, segretario dell’Unione provinciale Selp Avellino, sulla vicenda ex Irisbus, spiegando come “era già noto a tutti il mancato interessamento del gruppo cinese della Xiamen King Long alla nascita del progetto Bus Italia, che ricordiamo aveva come obiettivo principale quello di salvare lo stabilimento di Flumeri, e che, per di più, da tempo il mercato degli autobus urbani ed extraurbai in Italia non ha richieste. Basti pensare – continua – che le poche gare realizzate vanno deserte per il costo bassissimo delle stesse”. Per il sindacalista “dunque Fiat, nel decidere di dismettere le aziende di produzione bus in Italia, era a conoscenza del mercato in discesa altrimenti non avrebbe chiuso lo stabilimento ex Irisbus. Al tempo stesso – continua – ci chiediamo come mai tutti coloro che allora brindavano all’accordo e al progetto IIA (industria italiana autobus) oggi invece ne prendono le distanze e parlano di ‘mille falle’? Falle che d’altronde già sussistevano”.“Pertanto – conclude Centrella -, al fine di salvare il mercato autobus e i tanti posti di lavoro, reclamiamo un incontro urgente con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Claudio De Vincenti, affinchè venga chiarita in modo definitivo la situazione ex Irisbus e si faccia luce sulla vera verità che riguarda il futuro del lavoratori della Valle Ufita”.
Redazione