Nessuna corruzione a Chianche: assoluzione per i Pancione

La sentenza della Corte di Appello di Napoli per i due imprenditori

Chianche.  

Si è concluso innanzi alla Corte di appello di Napoli – settima sezione penale - il processo a carico degli imprenditori Michele e Marco Pancione. L’inchiesta, condotta dal Pubblico Ministero Antonio Clemente, sconvolse il comune di Chianche. Era stato ipotizzato un sistema di corruzione finalizzato alla turbativa d’asta. Ventisei le richieste di rinvio a giudizio. All’udienza preliminare i due imprenditori, su indicazione del loro difensore, l'avvocato Dario Vannetiello del Foro di Napoli, chiesero di definire il processo con il giudizio abbreviato. Scelta che si è rivelata vincente. Infatti, all’esito del giudizio di primo grado, nonostante la richiesta di condanna di 3 anni per Michele Pancione e un anno l'altro il primo dicembre del 2010 il gip Flavio Cusani, assolse i due imprenditori.

La decisione non fu gradita dalla pubblica accusa che propose appello. Nle giudizio di secondo grado l'avvoato Vannetiello che ha chiesto alla Corte di rigettare l’appello proposto dalla Procura, sostenendo con forza la insussistenza di tutte le ipotesi di reato in capo ai suoi assistiti. E così è arrivata la decisione che ha definitivamente stabilito la estraneità degli imprenditori di Chianche rispetto a tutte le accuse a suo tempo mosse.