di Paola Iandolo
Sono accusati di aver realizzato una maxi frode fiscale da circa 45milioni di euro: arrivano due condanne e il processo per quattro dei sei imputati. Iniziamo con le condanne rimediate da D.C. quattro anni e sei mesi e 14mila euro di multa (difeso dagli avvocati Ennio Napolillo) e per D.A. (Difeso da Gennaro Tarrallo) a due anni e undici mesi e 8mila euro di multa, oltre al pagamento delle spese processuali per entrambi. Condanne emesse dal gup del tribunale di Avellino al termine del rito abbreviato celebrato stamattina nel tribunale avellinese.
Rinviati a giudizio E.S., A.R. A.O. e A. S. Il processo per loro inizierà il prossimo 18 settembre. A stabilire che i quattro devono affrontare l'istruttoria dibattimentale il gup del tribunale di Avellino, Fabrizio Ciccone. I quattro - difesi dagli avvocati Claudio Frongillo, Ennio Napolillo e Raffaele Tecce - nel corso del processo potranno chiarire la loro posizione in merito alle gravi accuse contestate dalla procura di Avellino.
La ricostruzione
Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, gli indagati avrebbero posto in essere un articolato sistema teso da un lato ad evadere le imposte e dall’altro a reimpiegare, riciclandoli anche in società con sede in Cina, i proventi dell’attività delittuosa. Ad avviso degli inquirenti l’ideatore del sistema fraudolento sarebbe E. S. amministratore di fatto di una serie di società tra cui la Cami srls, la E.A. Leather srls e l’azienda conciaria DGF srls. Tutte società cartiere, sarebbero risultate prive di dipendenti o con un numero esiguo rispetto al volume d’affari realizzato, che non avrebbero mai provveduto a versare le imposte all’erario.