di Paola Iandolo
Per far luce sul decesso del neonato morto al Moscati a distanza di dodici ore dalla nascita sono state disposte altre analisi. Il pm ha autorizzato anche gli esami genetici da effettuare sulla placenta per escludere malattie congenite che avrebbero potuto determinare il decesso del piccolo appena nato. Il neonato - venuto alla luce con parto naturale - ha subito presentato problemi respiratori ed è stato subuito trasferito nella terapia intensiva neonatale.
La ricostruzione
Il neonato - primo figlio di una coppia di Nola - è morto dopo solo dodici ore di vita. Sei medici e un’ostetrica sono finiti nel registro degli indagati con le accuse di omicidio colposo. Il bambino venuto alla luce la notte tra il 15 e il 16 aprile, con parto naturale, ha fin da subito presentato problemi di respirazione. Subito è stato trasferito nel reparto di terapia intensiva neonatale del presidio ospedaliero di Avellino, dove è deceduto dopo dodici ore.
Le conclusione degli accertamenti irripetibili
Verranno depositate tra sessanta giorni le conclusioni della relazione medico legale effettuate ieri sulla salma del neonato. Ad eseguire l'autopsia sulla salma del piccolo, presso l’ospedale Moscati di Avellino - i consulenti della procura Alessandro Santurro, Alessandro Caputo Maria Corbo e Giuseppe De Masellis. Presenti alle operazioni peritali i consulenti nominati dall’avvocato di parte civile, Luigi Napolitano: Nicola Balzano e Giuseppe Saggese. Anche i sette indagati hanno nominato i consulenti di parte. Presenti i medici Pietro Tarsitano, Antonio Chiantera, Riccardo Morfera e Emilio D’Oro nominati dagli avvocati Fabio Tulimiero, Valerio Freda, Fabrizio Rondino, Alberico Galluccio, Attilio Soriano. Effettuati anche accertamenti gentiche per escludere patologie congenite che hanno determinato la morte. Accertamenti tesi ad accertare eventuali responsabilità mediche.