Strage bus, per l'ex ad di Aspi Castellucci si apriranno le porte del carcere

Il difensore del manager: "E' pronto a costituirsi, aspettiamo l'ordine di carcerazione"

strage bus per l ex ad di aspi castellucci si apriranno le porte del carcere
Monteforte Irpino.  

di Paola Iandolo 

I giudici della Corte di Cassazione hanno confermato la sentenza di secondo grado emessa nel settembre del 2023. In quella sede rimediarono la condanna a 6 anni di reclusione l'ex Ad Giovanni Castellucci, e i funzionari Riccardo Mollo, Massimo Giulio Fornaci e Marco Perna. Venne confermata l'assoluzione per i dipendenti Aspi, Michele Maietta e Antonio Sorrentino. Si potrebbero aprire le porte del carcere nei prossimi giorni anche per Nicola Spadavecchia e Paolo Berti a 5 anni di reclusione, sebbene in appello è stata ridotta la pena dopo aver riconoscendo l'attenuante di aver risarcito il danno.

Rideterminata invece la pena previa concessione dell'attenunati generiche e del risarcimento del danno per Gianluca De Franceschi, Gianni Marrone e Bruno Gerardi in anni 3 di reclusione che potranno beneficiare di una pena alternativa.

Il resto della sentenza di primo grado venne confermata nel settembre del 2023 in appello, ad esclusione della falsa revisione del bus, per la quale erano stati condannati il titolare della ditta del bus Gennaro Lametta e la dipendente della Motorizzazione civile di Napoli Antonietta Ceriola (che potrà beneficiare di una pena alternativa), poiché intervenne la prescrizione. Il primo fu condannato a 12 anni e la seconda a 8 anni, ridotte in secondo grado rispettivamente di 3 e 4 anni.

Il difensore di Castellucci: "E' pronto a costituirsi" 

«L'ex ad di Aspi, Giovanni Castellucci è pronto a costituirsi, attendiamo l'ordine di carcerazione». E' quanto annuncia il suo difensore Filippo Dinacci dopo la sentenza della Cassazione che ha confermato la condanna a 6 anni per la strage del bus ad Avellino costata la vita a 40 persone.

I difensori sulla sentenza: "Decisione incomprensibile"

"Le decisioni si rispettano anche quando risultano incomprensibili. La decisione della Suprema Corte di Cassazione ci ha molto colpito. Sulla base delle prove che abbiamo fornito siamo convinti che l'ingegner Castellucci sia totalmente estraneo ai fatti e che abbia sempre svolto accuratamente i propri doveri di Amministratore Delegato".

Lo affermano in in una nota i difensori dell'ex ad di Aspi, Giovanni Castellucci, gli avvocati Filippo Dinacci e Paola Severino.

"La censura che gli è stata mossa peraltro - proseguono - riguardava attività di esclusiva competenza del progettista, neppure indagato, e ritenevamo pertanto corretta la richiesta del Procuratore Generale della Cassazione di annullare la sentenza. Con questa sentenza, le responsabilità dei vertici diventano pericolosamente onnicomprensive. Utilizzeremo tutti gli istituti che la legge consente affinché possa essere riconosciuta la sua innocenza".