Assalto al portavalori della Cosmopol, si indaga per risalire all'identità dei componenti della banda armata entrata in azione in una rapida e violentissima azione criminale ieri mattina all’alba, lungo la statale Ofantina 695, al km 38, tra l’area industriale di Melfi e Candela. “I colleghi sono salvi per miracolo, vogliamo lanciare un messaggio all’opinione pubblica affinché si comprenda i rischi seri che corriamo ogni giorno”. Commentano i colleghi dei due operatori irpini. "Siamo vicini ai colleghi e familiari. I colleghi che fanno servizio portavalori rischiano la vita oni giorno - spiega Luigi Ambrosone della Filcams Cgil -."
La dinamica dell'assalto, la viabilità in tilt
Quattro persone a bordo di un’auto hanno sparato all’indirizzo del mezzo della Cosmopol per poi speronarlo e mandarlo fuori strada. Intanto complici della stessa banda a bordo di un tir hanno bloccato la strada. Interrotto anche l’altro lato della carreggiata, i malviventi infatti hanno indirizzato colpi di arma da fuoco verso un autobus in transito. Nessuna persona fortunatamente sarebbe rimasta ferita. Secondo una prima ricostruzione degli inquirenti al lavoro sulle tracce dei criminali, per aprire il portavalori sarebbe stato usato dell’esplosivo. Il bottino del furto è di 6/7 sacchi con danno da quantificare.
Gruppi criminali con armi da guerra
"Questi lavoratori si trovano ad affrontare gruppi criminali armati di kalashnikov ed esplosivi - spiega Luigi Ambrosone, segretario generale della Filcams Cgil, sottolinea la gravità della situazione: “Sì, purtroppo siamo ormai abituati a questi episodi. Anche il luogo in cui è avvenuto l'assalto è tristemente noto per fatti simili. Proprio per questo riteniamo che le forze dell’ordine dovrebbero presidiare quel territorio in maniera più efficace e continuativa.Se oggi stiamo parlando di due persone rimaste illese, possiamo dire che si è trattato di un miracolo”.
Quello di ieri non è un episodio isolato. Gli assalti ai portavalori si ripetono con inquietante regolarità, trasformando il trasporto di denaro in un lavoro ad altissimo rischio. Carmine De Maio, segretario organizzativo Cgil Avellino, denuncia la mancanza di adeguate misure di sicurezza: “Ovviamente, la prima cosa da fare in questi casi è esprimere la propria solidarietà ai lavoratori che questa mattina hanno vissuto un incubo semplicemente cercando di recarsi al lavoro, come ogni giorno. Episodi simili si sono ripetuti spesso, e il dramma si estende anche ai familiari, che apprendono la notizia con sgomento. Ogni giorno, quando vedono uscire i propri cari di casa, vivono momenti di ansia e paura per ciò che potrebbe accadere. Bisogna avviare un ragionamento a livello di prefetture e questure per comprendere come rafforzare ulteriormente la sicurezza delle guardie giurate che trasportano valori. Da tempo, infatti, questi lavoratori sono sotto attacco, e le violenze a cui sono sottoposti mettono a rischio la loro incolumità”.
"Sembrava la scena di un film, invece era tutto vero", commenta Giuseppe Alviti, noto attivista sindacale presidente dell'associazione nazionale guardie particolari giurate."La sicurezza dei lavoratori dei trasporti valori è insostenibile", commenta Alviti. "Sono veramente agnelli sacrificati, carne da macello, morti che camminano buttati all'arrembaggio senza tutele giuridiche, economiche e soprattutto tutela della loro incolumità. Da Nord a sud girano l'Italia senza scorte attive e passive, dotate di una pistola contro kalashnikov e bombe a mano, e soprattutto a fronteggiare assalitori professionisti senza alcuna formazione. L'Angpg dice basta a questa mattanza ed è pronta a fermare l'intero comparto: lasceremo l'Italia senza soldi fin quando non tuteleranno le guardie giurate", ha concluso