di Paola Iandolo
Nell'operazione Black Monday smantellata dalla Squadra Mobile della Questura di Avellino stamane, risultano coinvolte anche la moglie e la figlia del boss Clemente Fiore. L’operazione è scattata all’alba. La piazza di spaccio era stata creata nella casa delle due congiunte di Fiore Clemente: T.C. sottoposta all'obbligo di dimora e E.C. sottoposta agli arresti domiciliari rispettivamente moglie e figlia del boss di San Martino Valle Caudina e storico affiliato del clan Pagnozzi.
La ricostruzione
La compagine criminale trafficava cocaina e hashish in diversi paesi del comprensorio ma anche in comuni limitrofi della provincia irpina, acquistando le sostanze tra Scampia e Caivano. Nella nota della Procura di Avellino si fa riferimento a “mirate operazioni di osservazione e sorveglianza nelle immediate adiacenze dell’ abitazione”. Come già avvenuto in altre indagini una telecamera ha consentito agli inquirenti di acquisire significativi elementi di prova che hanno corroborato l’ipotesi investigativa.
L’ausilio dell’attività tecnica e di videosorveglianza ha, poi, permesso di effettuare gli opportuni riscontri, con numerose contestazioni amministrative a carico degli assuntori delle sostanze stupefacenti. Altre due persone risultano sottoposte ad indagini per il delitto di favoreggiamento, perché avrebbero aiutato alcuni indagati ad eludere le investigazioni. Gli indagati sono stati sottoposti all’interrogatorio preventivo, quale strumento di garanzia, consentendo loro di esporre le ragioni e difese prima dell’adozione di una misura cautelare. Come sottolineato dal Procuratore della Repubblica Domenico Airoma: ‘L’indagine si inserisce nel contesto di una più ampia strategia di contrasto al traffico delle sostanze stupefacenti pianificata da questo Ufficio in sinergia con i Servizi di Polizia Giudiziaria.