di Paola Iandolo
"Il Comitato per le Pari Opportunità ha fortemente voluto questo incontro, perché riteniamo fondamentale parlare di femminicidio, ma non solo: è necessario affrontare tutte le forme di violenza" ha detto l'avvocato Giovanna Perna al margine del convegno"Metamorfosi di una Ferita": parole, arte e giustizia per sostenere le donne vittime di violenza organizzato dal Consiglio dell'Ordine degli Avellino. Ha posto l’accento su come la violenza non sia solo fisica, ma comprenda anche manifestazioni più moderne e subdole, in particolare tra gli adolescenti, che vivono le loro relazioni sempre più mediate da modalità digitali. L'urgenza di sensibilizzare è alla base del coinvolgimento delle scuole in queste iniziative: "Abbiamo voluto che la scuola offrisse il suo contributo in un momento così importante. Bisogna educare non solo alla conoscenza, ma anche alla sensibilità emotiva, al rispetto e alla consapevolezza del sentimento". L'evento, organizzato dal Comitato per le Pari Opportunità del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Avellino, ha rappresentato un'importante occasione di sensibilizzazione e riflessione sulla complessa tematica della violenza di genere, coinvolgendo illustri figure istituzionali, esperti del settore e rappresentanti della società civile. La moderazione dell’incontro è stata affidata all’avvocato Giovanna Perna, Presidente del Comitato Pari Opportunità del COA di Avellino, che ha introdotto gli interventi di autorevoli relatori e ha offerto un intervento significativo sulle diverse sfaccettature della violenza e sull'importanza di un'azione culturale e legislativa incisiva per contrastarla. La sfida dei social media e il ruolo della legge. Un punto cruciale del discorso dell’Avv. Perna riguarda l’impatto dei social network: "Molte forme di violenza si concretizzano proprio attraverso l’uso dei social, e questo rappresenta una delle sfide più complesse da affrontare oggi".
La distorsione delle interazioni digitali, specie tra i giovani, amplifica il fenomeno, rendendo indispensabile un’azione integrata che parta dall’educazione e si estenda agli strumenti legislativi. L' avvocato Perna ha ricordato l’importanza della recente “legge Roccella”, che ha ampliato i poteri delle autorità competenti, consentendo interventi più tempestivi ed efficaci: "Fortunatamente, abbiamo un sistema legislativo molto robusto. Con l’ultima riforma si sono dotate figure come i questori e i comandanti dei carabinieri di strumenti utili per intervenire prontamente". Tuttavia, la normativa da sola non è sufficiente, ed è essenziale contrastare l’uso improprio delle nuove tecnologie per arginare il fenomeno. Ma l'avvocato Perna si è soffermata sugli aspetti positivi "Vogliamo proporre una chiave di lettura diversa: quella della rinascita". Questa rinascita, ha spiegato, è possibile solo attraverso il supporto continuo delle istituzioni e della società civile. È fondamentale evitare che le donne vittime di violenza si sentano abbandonate o cadano vittime della cosiddetta “vittimizzazione secondaria”. "È necessario agire per garantire che, in quei momenti di sconforto, non prevalga la sensazione di abbandono", ha sottolineato. Le vittime devono essere accompagnate in un percorso di guarigione completo, qualunque sia il tipo di violenza subita, per ritrovare la forza e il sostegno necessari alla loro rinascita.
Gli interventi
La Professoresa Giovanna Truda, docente di Sociologia del diritto e politiche di genere presso l’Università di Salerno, ha approfondito il tema delle dinamiche sociali che influenzano il percorso di trasformazione di una donna vittima di violenza. Ha evidenziato come il supporto delle istituzioni e la consapevolezza sociale siano elementi chiave per una vera metamorfosi, paragonata poeticamente alla trasformazione di una farfalla. L’Avv. Lucia Secchi Taruggi, coordinatrice della Commissione integrata Pari Opportunità del Consiglio Nazionale Forense, ha sottolineato la necessità di promuovere criteri e politiche innovative per garantire una piena partecipazione delle donne nella vita sociale, trasformando i contesti dove spesso si sentono ospiti in ambienti accoglienti e inclusivi. L’Avv. Lucia Secchi Tarugi ha offerto una riflessione di grande rilevanza sul tema della lotta contro gli stereotipi e la violenza. "Credo che si possa combattere questo fenomeno cambiando la mentalità, ed è evidente quanto sia importante continuare a farlo in modo capillare", ha dichiarato l'Avv. Secchi Tarugi. Secondo la coordinatrice, il coinvolgimento di ogni singolo individuo e di comitati dedicati, supportati da diverse figure professionali, è cruciale per affrontare le sfide legate alla discriminazione e alla violenza. Tra queste figure, gli avvocati ricoprono un ruolo centrale nel sensibilizzare e supportare le vittime. Riflettendo sulle iniziative organizzate nella settimana del 25 novembre, l'Avv. Secchi Tarugi ha sottolineato l’importanza di comprendere l'evoluzione continua degli stereotipi e delle forme di violenza a essi legate: "Bisogna affrontarli con consapevolezza e impegno, perché gli stereotipi non sono solo esterni: essi abitano dentro di noi". L’analisi di questi fenomeni, ha aggiunto, non deve essere percepita come un esercizio ripetitivo, ma come un processo che, come con i grandi classici della letteratura, rivela nuovi significati e spunti di riflessione ogni volta che vi si torna. Per l'Avv. Secchi Tarugi, questa riflessione continua è indispensabile per superare le dinamiche di violenza e discriminazione: "Questo approccio è indispensabile per consentire una vera metamorfosi delle ferite, sia individuali che collettive". Solo attraverso un costante lavoro culturale e sociale è possibile contrastare stereotipi radicati e promuovere una trasformazione profonda e duratura.
L’efficacia del codice rosso e la posizione dell’Italia in Europa
L'attenzione dell’Avv. Secchi Tarugi si è poi concentrata sulla normativa italiana in tema di tutela delle donne, con particolare riferimento al codice rosso: "Certo, il codice rosso è stato aggiornato e, in alcune sue parti, reso operativo già da un anno, portando a risultati concreti. È sicuramente uno strumento importante, soprattutto per prevenire la vittimizzazione secondaria". Secondo la coordinatrice, l’Italia può vantare una delle normative più specifiche e attente in Europa, tanto che il Paese registra il numero più basso di femminicidi nel continente. Questo risultato, ha sottolineato, è il frutto di un impegno costante che coinvolge una pluralità di attori, inclusi gli avvocati: "È significativo notare che, pur essendo spesso criticata, l’Italia ha fatto grandi passi avanti grazie a un lavoro continuo e alla collaborazione tra diverse figure professionali". Proiettato anche un cortometraggio curato dall'Associazione Puck Teatrè, già premiato tra i migliori lavori presentati al concorso promosso dalla Fondazione dell’Avvocatura Italiana. Un’opera che ha raccontato, con delicatezza e intensità, le vie possibili per uscire dalla violenza invisibile, unendo narrazione artistica e impegno sociale.I lavori sono stati aperti dai saluti delle istituzioni locali e nazionali, tra cui il Presidente del COA Avv. Fabio Benigni, il Prefetto di Avellino Dottoressa Rossana Riflesso, e il Procuratore della Repubblica Dottor Domenico Airoma. Questi interventi hanno sottolineato l’urgenza di un impegno condiviso per prevenire e contrastare la violenza di genere, evidenziando la necessità di un'azione concreta e coordinata.