Avellino, Airoma: "Sono quattro i magistrati dedicati agli episodi di violenza"

Il Prefetto si è soffermato sui numeri delle misure di vigilanza disposte, ben 102 ogni settimana

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Avellino.  

di Paola Iandolo 

Sono quattro i magistrati che si occupano per la violenza di genere, revernge porn, codice rosso e stalking".  Ad evidenziarlo il procuratore di Avellino, Domenico Airoma al termine della manifestazione tenutasi  al teatro Carlo Gesualdo di Avellino per dire no alla violenza contro le donne. Iniziativa promossa dalla Prefettura, con Procura della Repubblica e Ufficio scolastico provinciale. Sul palco le testimonianze di investigatori e parenti di vittime di femminicidi e violenze. "La violenza sulle donne non deve colpire solo per la cronaca ma per tutto ciò che accade prima e dopo" ha continuato il procuratore Airoma, "Ciò che colpisce di più è la scarsa attenzione, se non addirittura l’indifferenza, verso il fenomeno della violenza sulle donne". "Troppo spesso è trattata come qualcosa di ordinario, come un semplice fatto di cronaca. Ma non deve essere così. La violenza sulle donne non deve colpire solo per la cronaca, ma per tutto ciò che accade prima e dopo. La violenza nasce in contesti degradati e produce conseguenze drammatiche. Non possiamo limitarci a occuparci del fatto in sé: dobbiamo affrontare anche il dopo, assicurando assistenza concreta alle donne maltrattate, perché esiste un futuro che dobbiamo garantire loro".
"Purtroppo, la diffusione del fenomeno riguarda sempre più anche gli adolescenti - ha sottolineato - si tende a sottovalutare certi comportamenti, e i giovani pensano che ciò che avviene sui social rimanga confinato lì. Ma non è così. I contenuti diffusi sui social spesso sfuggono al controllo e restano in rete, trasformandosi in un’offesa eterna. Per questo è necessario innalzare la consapevolezza, soprattutto tra i giovani". "Confido molto nelle ragazze: devono imparare a farsi rispettare e a riconoscere comportamenti inaccettabili.

A livello istituzionale, stiamo cercando di fare il possibile. Per quanto riguarda gli strumenti a disposizione delle Procure per fronteggiare il fenomeno della violenza di genere, il Procuratore ritiene che siano utili ma occorrerebbe investire maggiormente sulla prevenzione: "Dobbiamo essere consapevoli che il momento giudiziario e repressivo non è sufficiente. Dobbiamo agire prima, con una prevenzione strutturale e sistematica, che includa scuole, servizi sociali e supporto alle famiglie. Tutto deve essere integrato. Non possiamo più permetterci di affrontare il problema a compartimenti stagni: serve un approccio unitario per un fenomeno così grave".
"Dobbiamo anche riconoscere che la violenza sulle donne non si limita a motivazioni cosiddette passionali o sentimentali. Ci sono molte situazioni in cui la donna viene trattata come un oggetto, un mezzo a disposizione di chiunque, persino di altre donne. È un tema complesso, che richiede una riflessione profonda e azioni concrete" ha concluso Airoma.

Il Prefetto Riflesso: "Denunciare è importante"

A fare un quadro della violenza di genere in Irpinia il prefetto di Avellino Rossana Riflesso: "Per il ruolo che svolgo, sono costretta a disporre misure di vigilanza settimanali per donne che subiscono violenza e stalking e mi rendo conto della portata del fenomeno: i casi sono tantissimi. Quelli che trattiamo sono solo quelli denunciati ma ci sono un numero infinito di episodi che non vengono neanche denunciati. Ecco perché abbiamo deciso, insieme al procuratore, al questore, ai comandanti dei carabinieri e della Guardia di Finanza e all’Ufficio scolastico regionale, di organizzare questa cerimonia, che non è usuale, poiché si basa su una testimonianza diretta. Spero che questo evento abbia un grande impatto sui ragazzi e che si riesca a fare un passo avanti nella famosa educazione sentimentale. Mi auguro che il messaggio passi: denunciare è importante. È difficile, ma fondamentale, perché da questa situazione si può uscire. "Ogni settimana disponiamo approssimativamente 102 misure di vigilanza. Questo significa che gestiamo centinaia e centinaia di casi di donne per le quali è necessaria una protezione attiva - ha spiegato il prefetto di Avellino - si tratta di donne che hanno avuto il coraggio di denunciare, e quindi parliamo di situazioni già piuttosto gravi. Il numero è veramente impressionante. La gran parte del lavoro del comitato si concentra su questi temi. È terribile, è una vera piaga. Farò tutto ciò che è in mio potere per diffondere un messaggio di contrasto alla violenza".
Nel corso degli anni, a livello normativo, sono stati compiuti progressi notevoli come l'introduzione del Codice Rosso e del 1522, il numero anti-violenza e stalking, ma non basta. Spesso si interviene quando ormai è troppo tardi, quando la mano efferata dell'uomo ha già colpito. "Alcuni miglioramenti ci sono stati, ma evidentemente non è ancora sufficiente.

La norma, infatti, interviene quando il problema ha già assunto caratteristiche disastrose -  ha affermato Riflesso - bisognerebbe lavorare molto sulla prevenzione. Tuttavia, credo che non si sappia ancora bene cosa sia davvero necessario fare, altrimenti lo avremmo già fatto. Io, però, sono certa che sia possibile trovare un approccio educativo, curativo e preventivo. Dobbiamo rafforzare il ruolo delle forze dell’ordine e delle istituzioni, che lavorano quotidianamente per tutelare le persone".

 

 

 

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