di Paola Iandolo
Fissata l'udienza preliminare per sei indagati nella maxitruffa dei bonus edilizia. I sei dovranno comparire davanti al Gip del Tribunale di Avellino Fabrizio Ciccone il prossimo 14 gennaio. La Procura di Avellino ha firmato la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti degli indagati nell’ambito dell’inchiesta su una presunta maxi truffa da 45 milioni di euro organizzata a Solofra scoperta dai militari della Fiamme Gialle della locale Tenenza.
Le difese
Gli indagati sono difesi dagli avvocati Claudio Frongillo, Ennio Napolillo, Gennaro Tarallo e Raffaele Tecce. La Procura aveva già chiuso le indagini per tutti e ha formalmente chiesto ora il rinvio a giudizio. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica, avevano portato alla luce il ruolo degli indagati principali che, tramite “prestanome” compiacenti e società “cartiere”, avevano messo in atto un sistema di frode fiscale di oltre 45 milioni di euro. Una parte di queste somme, circa 1,7 milioni di euro, è stata trasferita attraverso numerosi movimenti bancari verso paesi extracomunitari, con una particolare destinazione verso la Repubblica Popolare Cinese.
La ricostruzione
Le indagini avevano rivelato che gli indagati hanno eseguito diversi trasferimenti di capitali tra le società coinvolte nel sistema fraudolento, alternando cambi di amministratori e cessioni di quote societarie per eludere i sospetti e mascherare i capitali utilizzati. È stato anche accertato che i proventi illeciti sono stati riciclati attraverso contratti fittizi con altre aziende e la cessione di crediti, al fine di allontanare le responsabilità dalle società principali coinvolte. Erano stati contemporaneamente emessi sequestri preventivi per un totale di circa 3 milioni di euro, in relazione ai reati di riciclaggio, reimpiego di profitti illeciti ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. Le indagini condotte dai militari della Guardia di Finanza della Tenenza di Solofra.