Accoltellamento a Rione Mazzini: ridotta la pena per il 23enne

Ridotta in Appello la pena a 4 anni e 4 mesi

accoltellamento a rione mazzini ridotta la pena per il 23enne
Avellino.  

Questa mattina dinanzi alla Prima Sezione Penale della Corte di Appello di Napoli, Presieduta dal Dott. Carbone, si è celebrato il giudizio di appello nei confronti di V.V., classe 1999, accusato di tentato omicidio aggravato ai danni del trentenne A.A.

I fatti, che scossero la comunità di Avellino, risalgono al 17 settembre 2022, quando per una banale lite, nata dalla mancata restituzione della somma di 20 euro, in pieno centro città  V.V. colpì con un coltello che portava nello zaino per ben 7 volte A.A., riducendolo in fin di vita. Il tutto accadeva alla presenza di altri due giovani, un ragazzo ed una ragazza.

Efferati i colpi inferti al malcapitato che veniva attinto alla fronte, allo zigomo, al petto, al dorso, al gomito ed all'orecchio. Alla base del litigio la mancata restituzione della somma di 20 euro che sarebbe stata prestata qualche giorno prima da V.V. ad A.A.

Ricostruzione che è stata contestata dal difensore di V.V., l'avvocato Rolando Iorio, il quale ora come in primo grado ha evidenziato differenti motivi alla base del gesto del suo assistito, riuscendo a persuadere la Corte di Appello che ha quindi ritenuto prevalenti le attenuanti generiche sull'aggravante dei futili motivi.

La pena, pertanto, è stata notevolmente ridotta, passando dalla condanna di anni 5 e mesi 4 direclusione, inflitta in primo grado dal Gip di Avellino, Dott.ssa Spella, a quella nettamente inferiore di 4 anni  e mesi 4.

Una riduzione di ben un anno che consentirà a V.V., presente in video collegamento dal carcere di Ariano Irpino, di uscire a breve dal carcere. V.V. infatti, dopo aver ottenuto la misura degli arresti domiciliari, era evaso la sera della Vigilia di Natale per un brindisi da farsi sulle scale del Duomo di Avellino. Annullate altresì dalla Corte di Appello di Napoli anche le pene accessorie inflitte in primo grado quali l'interdizione in perpetuo dai pubblici uffici.