«Se davvero volete aiutarci a far rientrare mio figlio in Italia, vi chiedo meno clamore e più silenzio stampa». Siamo stati a casa della madre di Francesco Estatico, il 22enne di Avella di cui si sono perse le tracce in Ucraina dove si era recato per combattere al fianco delle milizie della "Nuova Russia". Una vicenda sempre più avvolta dal mistero, la sua. Per l’Ambasciata italiana a Kiev, che abbiamo contattato l'altro giorno telefonicamente, il giovane non sarebbe stato arrestato ma soltanto identificato dalla Guardia di frontiera. Ma da sabato 19 settembre, data del presunto fermo e rilascio, Francesco non ha fatto più sapere nulla alla sua famiglia. Non una telefonata né un contatto di altro tipo.
La verità, a quanto pare, è un'altra. Sarebbe in atto una trattativa tra il Consolato italiano e la "Security Service" ucraina. Una trattativa non ufficiale per liberare Francesco, che non è libero ma che sarebbe stato fatto prigioniero da un gruppo di attivisti ucraini. Tra l'altro, che sia attendibile o meno, c'è una fotografia, quella pubblicata il 29 settembre sul suo profilo facebook dall'attivista ucraino Rodion Shovkoshytny, ma rintracciabile anche sul portale web della Guardia di Frontiera ucraina, che ritrae Francesco con il volto oscurato, in jeans e maglietta grigia, seduto su uno sgabello di legno. Al suo fianco non ci sono militari, nè si intravedono le manette ai polsi. Dunque, senza cellulare e probabilmente senza soldi, Francesco non potrebbe muoversi liberamente.
D'altro canto, le uniche e sole affermazioni che sua madre, la signora Santorelli, ci ha autorizzato a pubblicare, lasciano pensare che la famiglia sappia qualcosa in più, e che non voglia dirla per ragioni di sicurezza. Quel qualcosa in più potrebbe essere proprio la certezza che il ragazzo sia 'prigioniero' di qualcuno. Lo si intuisce dalla preoccupazione che regna nella famiglia Estatico, dalla richiesta pressante di evitare la pubblicazione reiterata di articoli sulla vicenda. E' come se "altri" avessero invitato i familiari a richiedere il silenzio stampa.
Nella famiglia Estatico è la sorella di Francesco colei che tiene i contatti con il Consolato. A lei, probabilmente, la "Diplomazia" avrebbe chiesto di evitare il clamore giornalistico in modo da non mettere a rischio le operazioni di salvataggio che sarebbero già in corso. Ci sarebbe inoltre un'indagine in corso da parte della Farnesina. La sensazione, dunque, è che l'Ambasciata sappia con certezza dove si trovi il 22enne e chi lo detiene. Con grande senso di responsabilità, nella speranza che tutto vada per il verso giusto, e che Francesco possa far presto ritorno ad Avella, decidiamo di rispettare la richiesta della famiglia lasciando che le Istituzioni lavorino tranquillamente per la risoluzione dell'intrigata vicenda.
Rocco Fatibene