Prosegue la conta dei danni all'interno di ciò che resta del Santuario di San Ciriaco a Torre Le Nocelle, avvolto e devastato dalle fiamme.
Oggi è previsto un nuovo sopralluogo tecnico per fare il punto della situazione, dopo le operazioni di spegnimento e messa in sicurezza da parte dei vigili del fuoco, conclusesi nel primo pomeriggio di ieri dopo ben dodici ore di lavoro meticoloso.
Uno scenario apocalittico, quello ancora impresso negli occhi di padre Michele Bianco: "Sono stati momenti difficili e concitati. Ho pregato affinchè si salvasse il salvabile. E le prime rassicurazioni lasciano ben sperare. Dal punto di vista architettonico, mi è stato detto che la situazione non è compromessa al 100%. E' possibile effettuare il ripristino così come era all'origine, anzi le fiamme che si sono propagate nella parte alta della parete hanno sciolto uno strato aggiunto nei lavori di ripristino avvenuti negli anni 60. Questo ci permette addirittura di recuperare vecchi affreschi tra cui quattro evangelisti. Sicuramente le perdite sono tante. E' illesa fortunatamente la statua di San Ciriaco, intatto anche il sangue della reliquia. Il cuore pulsante, il cappellone, si è sostanzialmente conservato integro".
Accanto a padre Michele Bianco, al fratello Edmondo e all'intera comunità di Torre Le Nocelle una grande onda di solidarietà.
Attestazioni di vicinanza e affetto sono giunte da ogni parte a testimonianza del grande legame da parte della gente a San Ciriaco e al sacerdote carismatico, da sempre vicino a tante famiglie e persone in difficoltà.
"Voglio ringraziare i tanti fedeli che mostrando una generosità incredibile, si sono detti pronti a voler contribuire per il rilancio del Santuario, partecipando in vari modi per far ritornare questo luogo ancora più bello e splendente di prima.
Ci attiveremo in ogni modo per il reperimento dei fondi, ma possiamo dire che stando ad una prima valutazione, i danni sono sicuramente gravissimi e incalcolabili ma la nostra chiesa non è in crisi. La ricostruiremo con qualche pezzo in meno ma più bella di prima"
Un contatto delle masse probabilmente tra le cause del rogo: "Altre ipotesi o piste - chiarisce subito padre Michele - non le vorrei neppure immaginare. La chiesa è stata chiusa alle 20.00. Poi nel cuore della notte lo scenario apocalittico. Io credo ragionevolmente, che sia stato per davvero un corto circuito ma saranno poi i tecnici a dircelo".