Dolce Vita, revoca della misura per la Smiraglia: si attende la decisione

Il suo legale ha presentato un'istanza di revoca dell'interdizione dai pubblici uffici

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Avellino.  

di Paola Iandolo 

In settimana potrebbe arrivare la decisione anche l'ex dirigente comunale Filomena Smiraglia, indagata nell'inchiesta Dolce Vita, inizialmente sottoposta agli arresti domiciliari attenuati dal tribunale del Riesame e sostituita con l'interdizione dai pubblici uffici per un anno. Il suo legale, Marco Campora, ha presentato un'istanza di revoca della misura interdittiva, dopo l'annullamento delle due misure cautelari per l'ex sindaco Gianluca Festa dalla Corte di Cassazione e per l'architetto Fabio Guerriero. Per quest'ultimo a revocare la misura degli arresti domiciliari è stato il gip Giulio Argenio che nel prendere atto dell’annullamento della misura cautelare per Festa "pur prescindendo dal deposito delle motivazioni della sentenza della Cassazione, ha disposto la cessazione della misura per Guerriero per ragioni di giustizia sostanziale".

Le contestazioni mosse nei suoi confronti

Dalle indagini era emerso il meccanismo che gli indagati avevano realizzato per favorire il superamento delle prove per il concorso a tempo indeterminato, da funzionario tecnico D1 da parte dell’indagata M.C, dipendente dello studio professionale di Fabio Guerriero e sorella di un consigliere comunale di Frigento. I primi a confrontarsi sulla vicenda sono gli indagati Fabio Guerriero e l’ex dirigente comunale Filomena Smiraglia che ammette che difficilmente la ragazza M.C, avrebbe superato la prova scritta che presenta particolari difficoltà. Sul punto replica l’ex dirigente Smiraglia «è aleatoria in quanto la prova scritta prevede domande a risposta multipla». Dopodiché viene informato l’ex primo cittadino che mostra la propria disponibilità a dare una mano alla M.C..

Dunque Guerriero chiede all’ex primo cittadino se ha la possibilità di farle aver gli scritti e va avanti specificando che fare vincere il concorso a M.C., risulterebbe utile allo stesso Festa e al suo entourage. Guerriero precisa che M.C. è brava, è abile a districarsi tra i vari portali dedicati agli appalti pubblici. Festa dal canto suo ipotizza anche che a lei potrebbe essere riservata una prova più semplice rispetto agli altri. E Guerriero non perde occasione per ricordare a Festa che a quel punto M.C. mostrerà di sicuro totale fedeltà nei confronti del Festa e dei soggetti a lui legati. Dunque dopo il beneplacito dell’ex primo cittadino gli indagati organizzano prima come far avere le domande per la prova orale a M.C. e come istruire la candidata per scegliere la busta giusta.

Fabio Guerriero e Filomena Smiraglia organizzano il tutto. Ipotizzano di chiamare i candidati in ordine alfabetico, cosa che effettivamente accadrà in sede di prova, senza fare sorteggi. Dalle intercettazioni successive emerge non solo che M.C. era in possesso delle domande il giorno prima della prova, ma conosceva anche gli abbinamenti domande- busta. Intercettazioni che qualora la Suprema Corte - nelle motivazioni - dovesse dichiarare inutilizzabili non potranno essere di supporto nella costituzione della prova nel corso di un eventuale processo a carico degli indagati.