I militari del Comando Provinciale di Avellino, nel corso di un servizio di prevenzione e repressione dei traffici illeciti, hanno tratto in arresto un cittadino gambiano, ritenuto responsabile di “detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti” e, nel medesimo contesto, segnalato alla locale Prefettura un cittadino afgano per detenzione ad uso personale di sostanze stupefacenti.
In particolare, i militari della Sezione Mobile del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Avellino notavano all’interno dei giardinetti della centralissima piazza Kennedy un continuo via vai di soggetti extracomunitari che interagivano tra di loro in modo sospetto. Subito l’attenzione dei militari si focalizzava su uno scambio veloce tra due dei soggetti individuati, uno dei quali veniva fermato nell’immediatezza e trovato in possesso di una modesta quantità di hashish che aveva appena acquistato.
Successivamente, il controllo veniva esteso anche all’altro soggetto, originario del Gambia, che aveva ceduto la predetta sostanza. A seguito di perquisizione personale quest’ultimo veniva trovato in possesso di circa 8,00 grammi di sostanza stupefacente di tipo hashish, già suddivisa in dosi, oltre a denaro contante, probabile provento dell’illecita attività di spaccio.
Quanto rinvenuto è stato sottoposto a sequestro ed il cittadino gambiano, già colpito da un provvedimento di espulsione emesso dal Prefetto di Avellino, d’intesa con la locale Procura della Repubblica ed anche in considerazione dei precedenti specifici a suo carico, è stato tratto in arresto ed associato alla locale casa Circondariale, in attesa di comparire dinanzi al GIP. Per l’altro soggetto è invece scattata la segnalazione alla locale Prefettura per detenzione ad uso personale di sostanze stupefacenti.
L’operazione di servizio in parola si inserisce in un più ampio dispositivo di controllo finalizzato a prevenire e contrastare i traffici illeciti e rientra tra i prioritari compiti della Guardia di Finanza la quale opera costantemente a salvaguardia della vita umana, concorrendo a tutelare l’ordinata e civile convivenza sociale, nonché la sicurezza pubblica, testimoniando, altresì, il costante presidio esercitato sul territorio a contrasto di un fenomeno connotato da forte pericolosità socio – economica. Si rappresenta che il procedimento penale è in fase di indagine preliminare e che, per il principio di presunzione di innocenza, la responsabilità delle persone sottoposte ad indagini sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.