Umberto Maffeo, classe 1935, dopo essere stato assolto dal Tribunale di Avellino il 9 giugno 2022, era stato poi condannato il 13 dicembre 2023 dalla Corte di appello di Napoli – IV sez penale - alla pena di sei mesi di reclusione poiché, quale coniuge di Sanfilippo Annamaria - deceduta il 6 agosto 2015- avendo la disponibilità del testamento olografo redatto il 30 giugno 2015, lo avrebbe distrutto, soppresso od occultato.
Il fatto sarebbe avvenuto ad Avellino nel 2008. La vicenda giudiziaria si è chiusa definitivamente in Cassazione. Infatti, la quinta sezione della Suprema Corte, in totale accoglimento delle ragioni giuridiche formulate dagli avvocati Teodoro Reppucci del foro di Avellino e Dario Vannetiello del Foro di Napoli, ha annullato senza rinvio la sentenza di condanna.
Ancora non sono note le motivazioni per le quali i giudici capitolini sono giunti alla decisione che ha determinato non solo l’annullamento della sentenza di condanna, ma ha anche sancito la inutilità di un giudizio di rinvio innanzi alla Corte di appello, risultato questo indubbiamente raro.