Alto Calore: due indagati rinunciano, uno fa scena muta davanti al pm

Solo il responsabile della segreteria Pantaleone Trasi ha fornito la sua versione dei fatti al pm

alto calore due indagati rinunciano uno fa scena muta davanti al pm
Avellino.  

di Paola Iandolo 

Corsi di formazione dell'Alto Calore mai effettuati: due indagati hanno rinunciato, uno ha risposto e uno si è avvalso della facoltà di non rispondere. Michelangelo Ciarcia e Gerardo Santoli - difesi rispettivamente dagli avvocati Nello Pizza e Luigi Petrillo - hanno rininciato a fornire la loro versione dei fatti. L'indagato Raffaele Castagnozzi - difeso dall'avvocato Angelo Leone - si è avvalso della facoltà di non rispondere. L'unico a sottoporsi alle domande del pubblico ministero l'indagato Pantaleone Trasi - difeso dall'avvocato Marino Capone - ha risposto a tutte le domande cercando di chiarire la sua posizione. 

Le ipotesi a vario titolo contestate provvisoriamente ai quattro indagati sono per l’ex amministratore unico di Alto Calore Michelangelo Ciarcia, accusato in concorso con Pantaleone Trasi quella di malversazione di erogazioni  e anche di altri reati. Contestata anche agli stessi Ciarcia e Trasi in concorso con Raffaele Castagnozzi e Gerardo Santoli l’ipotesi di reato di tentata truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche. In buona sostanza avrebbero tentato di ottenere il saldo del contributo, tentando di indurre in errore l’ANPAL (Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro) producendo, in allegato alla richiesta di saldo la documentazione inerente allo svolgimento dei corsi “Project Manager’ per 42 dipendenti dell’Alto Calore, “Tecnico Esperto del controllo qualità” per 23 dipendenti dell’ Alto Calore, “Modulo Di Pianificazione e Avvio Del Progetto’ per 36 dipendenti dell’ Alto Calore secondo le accuse di Procura della Repubblica e Guardia di Finanza mai realmente svoltisi, insieme agli “attestati finali di messa in trasparenze delle competenze” rilasciati dalla CAT Servizi alle imprese srl, rappresentata legalmente da Gerardo Santoli. Per gli investigatori avrebbe partecipato anche Trasi, addetto alla Segreteria – staff- del Presidente che, insieme all’ amministratore del quale era stretto collaboratore, materialmente intratteneva i rapporti con Raffaele Castagnozzi, procacciatore e intermediario della società CAT Servizi alle Imprese che provvedeva all’organizzazione e allo svolgimento dei corsi di formazione mai in realtà frequentati dai dipendenti, comparente tra i frequentatori dei corsi mai svoltisi, partecipante attivamente alla gestione della pratica inerente alla richiesta di saldo inviata ad ANPAL. E con il concorso di Santoli Gerardo, rappresentante legale della CAT Servizi alle imprese srl, che rilasciava i falsi attestati finali di messa in trasparenze delle competenze necessari per la richiesta del saldo del contributo. L’ANPAL non avrebbe però concesso il saldo finale. Sempre a Gerardo Santoli la Procura contesta anche l’emissione di fatture per operazioni inesistenti. Michelangelo Ciarcia risponde dell’utilizzo delle fatture per operazioni inesistenti per evadere le imposte, in qualità di amministratore unico di Alto Calore. Infine, come nella precedente indagine sulla società di Corso Europa, anche in questo caso si contesta il peculato nella forma per “distrazione”. Si tratta della seconda inchiesta relativa alla gestione dei corsi di formazione all’ Alto Calore.