Soffia un vento freddo a Taverne di Guardia, teatro dell'ennesima tragedia della strada in Irpinia. E' qui che ha perso la vita Giuseppe Celetti, 31 anni, in un terribile incidente con la moto, incendiatasi dopo lo schianto violento con un'auto guidata da una donna, finita in ospedale non in gravi condizioni. Saranno le indagini dei carabinieri, a fare piena luce sulla tragedia.
E' addolorato Francescantonio Siconolfi, sindaco di Guardia Lombardi, tra i primi ad apprendere la tristissima notizia.
"Si tratta purtroppo dell'ennesima tragedia che colpisce il nostro territorio. E' stata un'estate devastante dovuta ad altri incidenti anche mortali. E ieri sera l'ennesimo dramma, capitato ad un ragazzo già di per se sfortunato. Giuseppe aveva già perso i genitori a distanza di poco tempo, figlio unico e orfano e ieri l'epilogo tristissimo della sua scomparsa in maniera così tragica. Una persona conosciutissima e adorata da tutti, un ragazzo che si impegnava su tutto, un grande lavoratore e un amico. Siamo sconvolti."
L'ultima estate di Peppo 38, titola Emanuela Sica nel suo editoriale di stamane su Emme24: "
"Un crudo, quanto innaturale, destino gli aveva staccato un biglietto in anticipo, come se non gli fosse bastato prendersi, quando era giovanissimo, prima sua madre, poi suo padre. Mettergli di traverso una macchina, sulla sua strada, sarebbe stato l'ultimo atto indegno. Al pensiero dei suoi ultimi istanti, quando gli occhi hanno visualizzato l'ostacolo, e rivisto il remake del suo passato remoto, non si riesce a non capitolare, o crollare in milioni di lacrime...
Eppure quest'estate, la sua "ultima estate", nulla faceva presagire una cesoia, così atroce e netta, della sua esistenza. Giuseppe aveva il cielo negli occhi, nel cuore solo e semplicemente bontà, nonostante gli fosse stato tolto tantissimo lui aveva reagito come difficilmente si riesce a reagire, donando affetto, diventando l'amico, il confidente, il simpaticone, il "parente", il bravo ragazzo che era. Peppo aveva fatto del dolore provato ricchezza di bontà da seminare su ogni terreno, anche quello meno fertile.
Anche quando si rapportava ai più piccoli, che lo adoravano, come mio figlio, era sempre propositivo, carico di fiducia. Ricordo quello che mi disse, la sera della festa della birra organizzata dalla Pro-Loco a Guardia Lombardi. Ero un pò preoccupata che Miky volesse aiutarli a gestire il piccolo gazebo allestito per la distribuzione delle birre: "Manuè, lass'lu fa, a stu criatur, sta a cura mia, nun t'n'garrcà..." mi esortò con la sua voce rassicurante, porgendomi la mano. Con quella stretta sigillammo un patto di reciproca fiducia e affidamento.
Così, per quella sera, poi per la seguente, Miky divenne la mascotte della Pro Loco, e anche con Danny e Michelangelo crearono quel "quartetto magico" che solo a vederli ti si riempiva il cuore, tanto era bella, spensierata, felice, piena di speranza, quella gioventù."