Valleluogo, Accoli, via Sant'Antonio, Frolice, Cupamorte, Trimonti, Casavetere, Montecifo, Corso Vittorio Emanuele, via Nazionale sono solo alcune delle zone rimaste senz'acqua da ieri e qualcuna addirittura da domenica scorsa. Un calvario infinito che questa volta sta interessando in modo particolare il territorio a nord di Ariano. Nessun comunicato stampa da parte dell'alto calore. Ciò che vi stiamo raccontando lo abbiamo appreso personalmente direttamente dalle famiglie interessate. "Mio marito è tornato ieri sera da lavoro - ed è rimasto con gli stessi indumenti senza neppure la possibilità di potersi fare una doccia per poi ripartire di nuovo all'alba. E stasera al rientro potrebbe ripresentarsi la stessa cosa. Vi sembra normale? E' vergognoso."
Alle 14.35 riuscuamo ad avere informazioni in merito grazie alla disponibilità della consigliera provinciale Laura Cervinaro: "Sono in fase di ultimazione due interventi molto delicati e difficili su via Nazionale dove insiste la condotta principale ed altri sottoservizi. In serata la situazione dovrebbe risolversi."
Sulla questione è di oggi una nota Aleandro Longhi in qualità di coordinatore del comitato Sat salute, ambiente, territorio. Ecco uno stralcio del suo intervento.
"Acqua, bene prezioso, ma puntualmente disperso. L’Irpinia naviga sull’acqua, ma ad ogni estate si ripresenta la carenza d’acqua. Ariano Irpino, puntualmente, non fa eccezione, anzi! È stato il Regio decreto 1265/1934 (Testo unico delle leggi sanitarie) a istituire l’obbligo a carico dei comuni di fornire a tutti i cittadini l’acqua potabile.
In Irpinia non c’è la siccità, ma ciononostante manca l’acqua potabile. Ad Ariano, tutte le estati, ci sono zone della città in cui in determinate ore del giorno e della notte, i cittadini vengono privati dell’acqua, che è un bene comune fondamentale. Quest’anno, addirittura per ben due volte, tutta Ariano è rimasta a secco per le rotture di tubi che portano acqua ai serbatoi dei Comuni.
La rete idrica è un vero colabrodo: i tubi sono fatiscenti, marci e vetusti, ci sono perdite che affiorano e altre che penetrano nel terreno e di conseguenza, restano invisibili.
L’Alto Calore è una SpA a cui molti Comuni e la Provincia di Avellino, hanno affidato la gestione della distribuzione dell’acqua. I primi azionisti sono la Provincia e il Comune di Avellino, segue il Comune di Ariano Irpino e quindi tutti gli altri Comuni.
La rete idrica è rimasta di proprietà dei Comuni, i quali dovrebbero provvedere ad ammodernarla e attualizzarla.
Il comune di Ariano ha avuto un avanzo di bilancio di circa 500 mila euro: perché non vengono investiti nella rete idrica? Il Comune di Ariano, è capace di fare le gare di appalto e di far rispettare i tempi previsti per i lavori? Il Comune di Ariano fa pagare le penali alle imprese che non rispettano i tempi? Ultimamente, il sindaco Franza, con la delega di una sessantina di sindaci irpini, è partito, col cappello in mano, per Roma e ha incontrato il “commissario nazionale per affrontare l’adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità d’acqua”. Ha spiegato al Commissario che il 60% dell’acqua si perde perché i tubi fatiscenti non sono mai stati sostituiti?"