Migranti trasferiti da Livorno ad Avellino dopo lo sbarco: "Ennesima crudeltà"

Dopo giorni di sofferenze e di agonia un viaggio di 600 chilometri. La denuncia di Simiani del Pd

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Avellino.  

"Oggi sta andando in scena l'ultima vergognosa e gratuita crudeltà del governo Meloni che ha deciso di trasferire i 57 migranti, appena sbarcati a Livorno dopo giorni di agonia e sofferenze, in numerosi centri tra cui anche Avellino: a quasi quindi 600 chilometri di distanza. Dopo il grande lavoro della Regione Toscana, del Comune di Livorno, delle Forze dell'ordine e tutto il sistema associativo legato all'accoglienza, siamo di fronte ad una destra che continua a cancellare i diritti umani, colpevolizzare i cittadini extracomunitari e rinnegare ogni civile forma di accoglienza. Su questa ulteriore ignobile vicenda presenterò una interrogazione parlamentare".

Lo dichiara il deputato Pd Marco Simiani riguardo alla nave ong Geo Barents attraccata oggi al porto di Livorno e alla distribuzione dei migranti che ha sbarcato.

Il Pd toscano: "Disumano"

A Livorno, ieri, "sono sbarcate 57 persone migranti dalla Geo Barents di Medici senza frontiere". Il governo, però, "ha deciso di prolungare di giorni il dolore e lo strazio di queste persone assegnando un porto lontanissimo, ma stavolta, come già successo, non è bastato. Nonostante le molte strutture e risorse messe in campo da Comune di Livorno, Regione e associazioni, la destra disumana ha deciso di trasferirne alcune ad Avellino: altri 600 chilometri su un pullman". Il segretario del Pd toscano, Emiliano Fossi, rilancia la notizia e si scaglia contro l'esecutivo: "Non ci dobbiamo stare. Dobbiamo fare tutto il possibile, in ogni sede, contro chi calpesta i diritti umani, contro chi sceglie deliberatamente di prolungare sofferenza e dolore a persone, spesso troppo giovani, che ne hanno già viste troppe", scrive sui propri canali social. Alle parole del parlamentare si uniscono, sempre via social, anche quelle di un altro dem di peso in Toscana, il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo: "Sono scelte disumane che aggiungono ulteriori fatiche e sofferenze a chi è sopravvissuto a un viaggio nel deserto e alla traversata del Mediterraneo. Tutto questo è inaccettabile: il governo si impegni piuttosto a trovare una soluzione lungimirante per governare il fenomeno a livello europeo senza negare la dignità delle persone".