L'ex sindaco Gianluca Festa per la terza volta ha lasciato la sua abitazione in cui è sottoposto agli arresti domiciliari per un breve lasso di tempo, previa autorizzazione del gip del tribunale di Avellino. Questa volta - dopo le due autorizzazioni precedenti per poter esercitare il diritto al voto alle amministrative - ha preso parte ad un matrimonio, con rito civile, celebrato dalla sindaca Laura Nargi nel palazzo di Città. L'ex primo cittadino, Gianluca Festa ha - insieme ad altri tre testimoni - preso parte all'unione civile.
Gli arresti domiciliari
Ricordiamo che all'ex sindaco Festa il 10 luglio scorso è stato raggiunto da una seconda ordinanza di misura cautelare degli arresti domiciliari, insieme all'architetto Fabio Guerriero, con le accuse di concorso in corruzione nelle esercizio delle funzioni. Indagati anche tre imprenditori - giudicatari di appalti pubblici - raggiunti dalle misure interdittive di contrattare con la Pubblica Amministrazione.
Gli episodi
Sono quattro gli episodi corruttivi contestati ai sei indagati dagli inquirenti di Piazzale De Marsico. A loro avviso l’ex sindaco Festa, l’architetto Guerriero e i tre imprenditori M.C. di Sturno, F.A.C di Guardia dei Lombardi, E.P. di Avellino residente a San Martino Valle Caudina sottoposti a misura si sarebbero accordati per porre in essere un patto corruttivo che prevedeva delle specifiche dazioni di denaro in cambio di appalti per i lavori relativi alla “Riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica-Ambito Bellizzi” e di un “Nuovo Impianto Polivalente S. Pio Pietralcina” oltre ai lavori per la Porta Est. Per questi lavori secondo le ipotesi investigative dopo una prima dazione di cinquemila euro, consegnata dall’imprenditore che si era aggiudicato l’appalto a Fabio Guerriero ne sarebbero stati versati altri ventimila.
La conferma delle misure per Festa e Guerriero
I giudici dell’VIII sezione del Tribunale del Riesame di Napoli hanno confermato gli arresti domiciliari sia per l'ex sindaco Festa che per l'architetto Guerriero. Inoltre in quella sede hanno depositato agli atti un “pizzino” su cui erano state appuntate diverse cifre. Un documento sospetto acquisito durante le perquisizioni effettuate agli imprenditori sottoposti alla misura di divieto di contrattare con la pubblica amministrazione, ma che secondo i legali Nicola Quatrano e Marino Capone difensori dell’architetto Guerriero, fratello dell’ex consigliere Diego, risalirebbero ad anni indietro nel tempo, ovvero 2013 e 2015. Riferibili a delle fatture emesse dall’imprenditore E.P., riferiscono. Ora bisognerà attendere il 18 settembre quando è fissato il ricorso in Cassazione presentato dal legale di Gianluca Festa, contro la conferma della misura cautelare, l'avvocato Luigi Petrillo.