Dolce Vita, sarà la Suprema Corte a giudicare la seconda misura per Festa

La difesa ha proposto direttamente ricorso in Cassazione

dolce vita sara la suprema corte a giudicare la seconda misura per festa
Avellino.  

 

di Paola Iandolo 

Contro la seconda misura cautelare degli arresti domiciliari non ci sarà l'udienza davanti al tribunale del Riesame per l'ex sindaco Festa. Il suo legale ha proposto ricorso direttamente in Cassazione. Una strategia dettata da una circostanza precisa: i giudici di Napoli si erano già espressi negativamente sulle questioni sollevate dalla difesa, circa l'illegittimità delle intercettazioni. L'ex sindaco - difeso da Luigi Petrillo - sarà dunque costretto ai domiciliari almeno fino al prossimo 18 settembre quando è fissato il ricorso in Cassazione contro la prima cautelare degli arresti domiciliari emessa il 18 aprile scorso. Mentre martedì prossimo comparirà davanti ai giudici del tribunale del Riesame, l'architetto Fabio Guerriero, difeso dagli avvocati Nicola Quatrano e Marino Capone.

I presunti episodi corruttivi

Sono quattro gli episodi corruttivi contestati ai sei indagati dagli inquirenti di Piazzale De Marsico. A loro avviso l’ex sindaco Festa, l’architetto Guerriero e i tre imprenditori M.C. di Sturno, F.A.C di Guardia dei Lombardi, E.P. di Avellino residente a San Martino Valle Caudina sottoposti a misura si sarebbero accordati per porre in essere un patto corruttivo che prevedeva delle specifiche dazioni di denaro in cambio di appalti per i lavori relativi alla “Riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica-Ambito Bellizzi” e di un “Nuovo Impianto Polivalente S. Pio Pietralcina” oltre ai lavori per la Porta Est. Per questi lavori secondo le ipotesi investigative dopo una prima dazione di cinquemila euro, consegnata dall’imprenditore che si era aggiudicato l’appalto a Fabio Guerriero ne sarebbero stati versati altri ventimila.