di Paola Iandolo
Ha risposto per oltre un'ora a tutte le domande del gip del tribunale di Avellino, Marcello Rotondi. Francesco Sepe - 29enne, ex dipendente dell'ufficio postale di Sperone, ma residente a Lauro - ha chiarito la sua posizione davanti al gip, respigendo le accuse mosse nei suoi confronti dalla procura di Avellino. Il 29enne - affiancato dall'avvocato Isidoro Bizzarro - è tutt'ora agli arresti domiciliari eseguiti dai carabinieri di Pago del Vallo di Lauro. Il suo legale non ha presentato al momento alcuna istanza relativa alla misura cautelare per Sepe.
Le denunce
Alcuni clienti dell'ufficio postale di Sperone, avevano denunciato di aver ricevuto, come pagamento della pensione, delle banconote false, innescando una inchiesta della Procura irpina e dei carabinieri, che oggi ha portato a individuare, come responsabile il dipendente di quell'ufficio postale, indagato per spendita e introduzione nello Stato di monete falsificate, peculato e riciclaggio. Nei suoi confronti è scattata l'applicazione di una misura coercitiva e il sequestro preventivo di beni. Le indagini dei carabinieri e della Procura di Avellino hanno preso le mosse dopo la denuncia, presentata da 18 clienti dell'ufficio postale di Sperone, che avevano raccontato di aver ricevuto, come pagamento della pensione, delle banconote false: 209 i pezzi ricevuti in totale, per un ammontare di 10.450 euro.