Sperone, pensioni pagate con i soldi falsi: impiegato delle Poste davanti al gip

Il 29enne è accusato di riciclaggio, peculato, spendita di monete false

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Sperone.  

di Paola Iandolo

Nelle scorse settimane aveva ingannato 18 pensionati. Le banconote sono state fabbricate da un gruppo criminale napoletano. F.S. 29enne di Lauro, dipendente dell’ufficio postale di Sperone, finito agli arresti domiciliari – accusato di riciclaggio, peculato, spendita di monete false - venerdì comparirà davanti al gip per l’interrogatorio di garanzia che si terrà davanti al gip Marcello Rotondi. Alcuni clienti dell'ufficio postale di Sperone, avevano denunciato di aver ricevuto, come pagamento della pensione, delle banconote false, facendo aprire un fascicolo d’ inchiesta da parte della Procura di Avellino.

Le accuse e il sequestro

L’uomo ora è ai domiciliari; è indagato per spendita e introduzione nello Stato di monete falsificate, peculato e riciclaggio. Nei suoi confronti è scattato anche il sequestro preventivo della somma di cui si era appropriato illecitamente. Le banconote false, consegnate ai carabinieri in fase di denuncia, sono state sottoposte a sequestro. Il sequestro è stato eseguito in collaborazione con il nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza

La ricostruzione

Stando alla ricostruzione effettuata dagli inquirenti, tra aprile e maggio scorsi, il 29enne impiegato delle Poste, alla richiesta di prelievo della pensione o di somme di denaro dal conto corrente o di buoni fruttiferi, ha consegnato banconote false, che dall'analisi tecnica effettuata dalla sezione operativa del comando carabinieri Antifalsificazione monetaria di Napoli sono risultate prodotte da un gruppo criminale partenopeo attivo nel settore della contraffazione. Tutte le banconote false, consegnate ai carabinieri in fase di denuncia, sono state sottoposte a sequestro. Il sequestro è stato eseguito in collaborazione con il nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza.

Le indagini

 Il 9 maggio scorso i militari sono andati all’ufficio postale, dove hanno acquisito da Poste Italiane gli estremi di ogni operazione anomala con l'indicazione dell'operatore che l’aveva compiuta. Subito il cerchio si è stretto attorno al 29enne originario di Lauro sottoposto alla misura cautelare.