"Mario Guerra e Giuseppe Di Costanzo devono essere assolti". A chiederlo l'avvocato difensore, Carmine Anzalone. Il Pm al termine della sua requisitoria aveva chiesto 3 anni di reclusione per entrambi i suoi assistiti "due soggetti incensurati. Quello che è certo, è che questo processo non ha mai trattato la posizione dei miei due assistiti. Tutto il contesto criminale presentato dal Pubblico Ministero, compreso il 416 bis, non li riguarda. Noi li abbiamo conosciuto soltanto perché si sono aggiudicati un immobile all’asta. Non c’è nessun elemento che indichi in che modo quest’asta sarebbe stata turbata. Non ci sono elementi di prova che quell’aggiudicazione immobiliare sia stata fraudolenta".
Elementi sui quali l'avvocato Carmine Anzalone ha insistito molto facendo anche riferimento ai vari interrogatori ai quali si è sottoposta l'imputata Livia Forte. Dalle dichiarazioni rese da Livia Forte emergono circostanze diverse. "Forte precisa che uno dei partecipanti alle aste si chiamava Michele e, i miei assistiti, si chiamano Mario e Giuseppe, fornisce un’età generica dei partecipanti a quell’asta e non coincide con quella dei miei assistiti. Nell’ultimo interrogatorio, quello del 2021, la Forte integra e corregge le dichiarazioni rese, mantenendo ferma la presenza di due napoletani, mantenendo ferma la presenza di Formisano e Barone, mantenendo ferma la sua posizione anche sulla partecipazione all'asta in questione di un certo “Michele. Ma cambia immobile precisando che 'Non è quella l’asta a cui mi riferivo'. Dunque i miei assistiti per tutti questi elementi discordanti non c’entrano nulla con questa vicenda e invoco l'assoluzione".
Si torna in aula venerdì 26 aprile.