Avellino, inchiesta Dolce Vita, Festa ha respinto le accuse "con forza"

L’unico dei tre indagati sottoposti a misura ha risposto per circa quattro ore alle domande del gip

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Avellino.  

di Paola Iandolo 

Ha respinto le accuse mosse nei suoi confronti per oltre quattro ore. Affiancato dal suo avvocato di fiducia, Luigi Petrillo ha risposto a tutte le domande del gip Giulio Argenio. L’ex primo cittadino – finito ai domiciliari insieme all’ex dirigente ai Lavori Pubblici, Filomena Smiraglia e l’architetto, titolare di uno studio professionale Fabio Guerriero da giovedì scorso – ha voluto fornire la sua versione dei fatti e l’ha fatto con forza e determinazione. La misura per i tre indagati è scattata il 18 aprile alle prime luci dell’alba dopo le perquisizioni nella sua abitazione e in quella dell’ex sindaco Laura Nargi (indagata a piede libero). L’ex sindaco è entrato negli uffici di Piazzale De Marsico intorno alle 14 ed è uscito intorno 17.30 dopo aver fornito chiarimenti e precisazioni.

L’avvocato Petrillo

“Nel rispetto della magistratura e del deliberato della Camera Penale Irpina non intendo parlare dell’interrogatorio reso e non ho intenzione di rivelarne il contenuto. Posso solo dire che l’ex sindaco ha risposto a tutte le domande, siamo certi che è oggi stato dato un importante contributo sulla vicenda e ci auguriamo che questa vicenda processuale possa esaurirsi nel più breve tempo possibile. Ci auguriamo che l’ex sindaco possa uscire con la dignità restituita. Festa è particolarmente combattivo in un clima estremamente sereno. Vedremo nei prossimi giorni cosa succede”. Dunque l'avvocato dell'ex primo cittadino sta valutando se presentare istanza di riesame per il suo assistito.

La genesi dell’inchiesta

Le indagini trovano la propria origine in più denunce ed esposti, poi oggetto di mirati approfondimenti investigativi, attraverso il ricorso sia a tecniche tradizionali di indagine che alle più evolute forme di captazione. Un’articolata attività investigativa, dunque, basata su intercettazioni telefoniche, telematiche e di conversazioni tra presenti - in uffici e a bordo di autovetture in uso agli indagati -, avviate nel settembre del 2023 dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Avellino, e a cui è stato dato riscontro attraverso l’attivazione sistematica di servizi di osservazione, controllo e pedinamento, acquisizioni documentali di natura amministrativa, fiscale e bancaria e dall’analisi del contenuto di dispositivi informatici /telematici sequestrati in occasione delle perquisizioni svolte durante le indagini.

Gli atti inviati alla Commissione Parlamentare Antimafia

La commissione parlamentare antimafia ha chiesto alla Procura di Avellino, guidata da Domenico Airoma, gli atti dell’inchiesta che ha portato all'arresto del sindaco dimissionario Gianluca Festa, dell'ex dirigente comunale Filomena Smiraglia e dell'architetto Fabio Guerriero. Festa è indagato per presunti episodi di corruzione, concorsi pilotati, irregolarità su affidamenti e appalti, ma anche per depistaggio, inquinamento delle prove e rivelazione del segreto di ufficio. La Commissione parlamentare, sulla base degli atti trasmessi, potrà svolgere ulteriori approfondimenti sull’inchiesta, anche attraverso l’audizione di investigatori e inquirenti