Presunti condizionamenti della criminalità: sciolti Quindici e Monteforte

La decisione su proposta del Ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi

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Monteforte Irpino.  

Il Consiglio dei Ministri ha deciso per lo scioglimento dei consigli comunali di Monteforte Irpino e di Quindici. Al termine dell'incontro è arrivato il via libera alla proposta del Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. La decisione dopo la relazione stilata dal prefetto di Avellino, Paola Spena e dopo gli accessi avviati nel maggio scorso dalla Prefettura di Avellino sui due comuni della provincia per verificare i presunti "condizionamenti della criminalità organizzata". Quindici è al quarto scioglimento per condizionamento mafioso, mentre Monteforte Irpino per la prima volta oggetto di uno scioglimento.Il lavoro delle due Commissioni di Accesso, dopo la proroga di tre mesi disposta ad agosto, si era chiuso con una relazione sulle attività ispettive eseguite. 

L’inchiesta Dda su Monteforte Irpino

Costantino Giordano è coinvolto in un’inchiesta della direzione distrettuale antimafia che lo vede imputato – insieme a Nicola Galdieri (ristretto a Tolmezzo), a Renato Freda (ai domiciliari) e Armando Aprile (ristretto a Vibo Valentia) - con le accuse di estorsione aggravata dal metodo mafioso e turbativa d’asta nei confronti del suo ex socio. Al centro dell’inchiesta l’aggiudicazione all’incanto dell’ex ristorante “O Pagliarone”. Ad appropriarsi del bene finito all’asta Leondina Stellato, la moglie di Gennaro Pascale, all’epoca dei fatti, socio insieme al sindaco, della Monteforte Srl. Le indagini su quest’asta in particolare, svoltasi presso il tribunale di Avellino il 20 luglio del 2017, presero il via dopo le dichiarazioni dell’imputata nel filone Aste Ok, Livia Forte rese al pubblico ministero Henry Jhon Woodcock il 20 dicembre del 2020.

L’inchiesta della procura di Avellino su Quindici

A gennaio dello scors oanno sono state chiuse le indagini per 15 indagati accusati di falso in atto pubblico. Stando all'ipotesi accusatoria almeno 116 elettori nel settembre del 2020 votarono per eleggere l'attuale sindaco di Quindici e che non avrebbero avuto diritto a farlo. A questa conclusione sono giunte le indagini dei carabinieri, coordinate dal pubblico ministero della procura di Avellino, Cecilia De Angelis, su presunte false residenze concesse prima del voto amministrativo al fine di favorire l'elezione di un candidato, piuttosto che dell'altro. Il pubblico ministero ha firmato la conclusione indagine che è stata notificata a quindici persone, tra queste l'attuale sindaco, Eduardo Rubinaccio. Dall'avviso di conclusione delle indagini emerge che nei confronti degli indagati è ipotizzato il reato di falso in atto pubblico.