Dal caso delle violenze di Forino, ai recenti sequestri di droga e poi la scomparsa di Mimì Manzo a Prata Principato Ultra. Il Procuratore Domenico Airoma, non usa mezzi termini e lancia stoccate, anche molto dure, alle comunità, in quei luoghi in cui avvengono fatti gravi e nessuno incredibilmente sa o ha visto qualcosa.
Il numero uno degli inquirenti avellinese, dopo aver incontrato gli studenti della scuola media “Enrico Cocchia” per parlare con loro di legalità, ha affrontato con i giornalisti gli argomenti di stretta attualità di cronaca, a cominciare dalle violenze denunciate da una ragazzina di 17 anni. Aggressioni avvenute in una piccola comunità, come quella di Forino. “Richiamo soprattutto le forze di polizia locale, noi abbiamo una risorsa fondamentale che sono le stazioni dei Carabinieri che devono veramente fare il controllo del territorio, sono fondamentali. Loro sono i nostri occhi e le nostre orecchie e quindi, spesso richiamo chi sta sul posto e quando chiedo: cosa sta accadendo, non tollero chi mi risponde di non sapere nulla- non è possibile - sottolinea il Procuratore – poi c'è un secondo aspetto, quello relativo alla comunità, bisogna capire cosa non va in quella comunità, in quella famiglia, in quel contesto. Bisogna implementare i servizi sociali”.
Il procuratore Airoma parla anche della scomparsa di Manzo e afferma: “Anche qui io devo per l’ennesima volta sottolineare un triste dato, noi non stiamo parlando di New York, ma di Prata Principato Ultra, e non è possibile in una comunità così piccola nessuno sappia nulla e nessuna ha visto nulla. Questo non significa che noi come Procura non sappiamo fare il nostro lavoro. Lo facciamo – ha ribadito – e lo facciamo con sacrifici, perché quando si interviene a distanza di tempo dal fatto è sempre difficile indagare, però io mi rivolgo alla comunità: cosa avreste fatto se fosse stato colpito un vostro congiunto, un vostro figlio o un vostro padre? Avreste taciuto? Questo è il punto. Si tratta di decidere – conclude Airoma – se nella vita si vuole essere uomini o schiavi”.E dopo i diversi sequestri di droga, il procuratore Airoma ha fatto anche un'analisi della comunità irpina sotto il profilo dello spaccio e ha ribadito che Avellino non è mai stata un'isola felice.