Asta del ristorante O’ Pagliarone: aperto il processo per il sindaco Giordano

Stamane si sono costituite le parti e sono state affrontate le questioni preliminari

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Monteforte Irpino.  

di Paola Iandolo 

Asta per l’ex ristorante O’ Pagliarone: aperta l’istruttoria dibattimentale per il sindaco di Monteforte Irpino, Costantino Giordano, Renato Freda (che fungeva da prestanome per i Galdieri) titolare della ditta Ni.Re, Nicola Galdieri (presunto componente del Nuovo Clan Partenio) e Armando Aprile (imputato anche nel filone delle Aste Ok). I quattro sono accusati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli di vari reati, tra cui turbativa d'asta, estorsione aggravata e favoreggiamento dell'associazione a delinquere. Il Sindaco del Comune di Monteforte Irpino - presente in triunale anche stamattina - è accusato di aver collaborato con il presunto capo del Nuovo Clan Partenio, Nicola Galdieri, nell’imporre una tassa di 120.000 euro per assicurare che l’asta fosse vinta dalla Monteforte Srls. 

Sull’aggiudicazione dell’ex ristorante “O’ Pagliarone”

Il primo cittadino ascoltato in aula il 31 gennaio scorso negò ogni addebito precisando: “Sono andato tre o quattro volte presso il ristorante di Forte Livia ma, ogni volta, sempre in veste di cliente. Il nostro rapporto era solo di conoscenza formale. Avevo maggiore confidenza con suo marito, Ciro Ciccone, perché lo conoscevo da più tempo”. Il sindaco ha affermato di aver “investito circa 500mila euro nella ristrutturazione del locale e di esser venuto a conoscenza che lo stesso era finito all’asta e dunque decisero di partecipare perché erano stati investiti tanti soldi”. “Inoltre seppi dal mio ex socio, Gennaro Pascale, che Livia Forte era interessata al locale. I due si conoscevano perché lui era fornitore del locale IT’s Ok”. Successivamente mi informò che la signora Forte “si stava convincendo a non partecipare all’asta ma, per questo, voleva “un regalo”. Il sindaco riferì sul punto di aver risposto: “io non faccio regali a nessuno”. Ed ancora “mi disse che voleva incontrarmi e andai da solo. Livia Forte mi riferì che avrebbe rinunciato all’asta, ma dovevo mettermi a disposizione qualora avesse avuto bisogno di qualcosa a Monteforte. Io risposi che l’avrei fatto sempre e solo per cose lecite”.

Le difese

Gli imputati sono assistiti dagli avvocati Alberico Villani, Gaetano Aufiero, Patrizio Dello Russo, Antonio Brigante e Gerardo Di Martino. La prossima udienza è fissata il 16 febbraio 202