Il sindaco Enrico Franza, con apposita ordinanza ha disposto la chiusura di un allevamento, canile abusivo e il relativo trasferimento degli animali in un luogo sicuro.
Un provvedimento urgente a seguito di una comunicazione inviata dal dipartimento di prevenzione dell’Asl di Avellino, sanità animale, con la quale si richiedeva l’emanazione di ordinanza di sgombero della struttura illegale portata alla luce durante un sopralluogo da parte della polizia municipale e carabinieri forestali.
"Nella struttura - si legge nell'ordinanza - è stata accertata la presenza di circa 72 cani, di cui 13 privi di identificazione di legge, detenuti in strutture, di cui una realizzata senza titolo edilizio, versanti in condizioni igieniche di pessimo stato e prive di requisiti minimi per il benessere degli animali, la cui alimentazione avveniva anche con prodotti di scarto crudo di macelleria e con acqua in ciotole con evidente presenza di muffe verdastre.
Accertata inoltre l’assenza di sistemi adeguati di convoglio dei reflui, condizione che può rappresentare un grave rischio sanitario per gli animali, nonché fonte di zoonosi e pericolo di inquinamento delle falde acquifere eventualmente presenti.
Ordinato il trasferimento a proprie spese, entro trenta giorni in altri siti autorizzati, nonchè la bonifica e profilassi ambientale dei luoghi." Fin qui il contenuto dell'ordinanza firmata dal sindaco Enrico Franza.
I proprietari della struttura si difendono: "E' sotto gli occhi di tutti la nostra opera di volontariato che nel corso degli anni ha contribuito al salvataggio di numerosi animali, destinati ai canili veri e a morte sicura lungo le strade. Cani feriti e abbandonati. Siamo intervenuti di giorno e di notte. Abbiamo speso migliaia e migliaia di euro per salvare tanti cani. Nessuno ci ha mai sostenuto. Tutti sono al corrente della nostra opera sul territorio. Non ci siamo mai tirati indietro. Nessun ente ci ha mai aiutato. Ecco perchè ci siamo ritrovati soli e con tanti cani a nostro carico. Siamo quelli che non hanno mai detto no, ad ogni richiesta. Il comune dovrebbe solo ringraziarci per l'opera svolta e per aver risparmiato cifre enormi relative al soggiorno nei canili. Un lungo elenco di interventi nei luoghi più impensabili, cani maltrattati veramente, tolti alla catena e curati con enormi sacrifici. Lo sanno in tanti a partire dai vari veterinari. Ci sono state delle prescrizioni che abbiamo ottemperato. Nei nostri confronti solo un accanimento."