Avellino: truffa Covid, il Riesame lo scarcera ma il commercialista resta dentro

Una nuova ordinanza lo lascia in carcere

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Avellino.  

Il commercialista P. V. resta in carcere. Contestualmente alla decisione del tribunale del Riesame di Napoli con la quale il commercialista avrebbe potuto lasciare il carcere è stato emesso un nuovo ordine di cattura da parte della Guardia di Finanza, "per eccezionale gravità". Dunque P.V.  – difeso dagli avvocati Alberto Biancardi e Vincenzo Di Vaio - resta in carcere. Mentre I.R. presunto complice - difeso dall'avvocato Alfonso Laudonia - ha lasciato il carcere dopo l'interrogatorio di garanzia ed è stato sottoposto agli arresti domiciliari.

Le accuse

I due, stando all'impianto accusatorio, avrebbero falsificato i fatturati per ottenere le risorse, a fondo perduto, stanziate dal governo per le attività commerciali danneggiate dalla pandemia. Hanno incassato così quasi un milione e duecentomila euro le quattro persone arrestate dalla Guardia di Finanza di Avellino. In particolare, le indagini, dirette e coordinate dalla Procura della Repubblica di Avellino, hanno consentito di dimostrare che i due professionisti avevano posto in essere un articolato sistema di frode al fine di ottenere il beneficio stanziato nell’emergenza Covid, attraverso la presentazione di istanze, da parte delle società coinvolte, nelle quali veniva dichiarata falsamente una flessione media mensile del fatturato tra gli anni 2019 e 2020, che ha consentito poi di percepire illecitamente contributi per un importo complessivo pari ad euro 1.190.968,00.