Morte nigeriano: il procuratore Policastro: "Mai dimenticato il povero Ernest"

Chiarimento da parte della procura di Benevento in merito alla tragedia di Pianerottolo

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La ricostruzione dei fatti da parte della procura di Benevento

Ariano Irpino.  

In riferimento all'articolo apparso nella mattinata del 15 novembre su Ottopagine dal titolo “Salma dimenticata in obitorio a Ariano: scatta la gara di solidarietà. Una triste storia di solitudine e abbondono” relativo alla triste vicenda della morte del 30enne nigeriano sbalzato da un treno lungo la tratta ferroviaria Benevento-Foggia, il procuratore della repubblica di Benevento Aldo Policastro a tutela della dignità professionale di tutto l’ufficio e di ciascun magistrato dello stesso ha precisato in una dettagliata nota giunta in redazione quanto segue, che per una corretta informazione riportiamo integralmente:

"Il cadavere del povero Ernest veniva rinvenuto l’11 novembre 2023, nella stessa giornata, svolti i primi accertamenti, il pubblico ministero di turno esterno disponeva il trasferimento presso l’obitorio dell’Ospedale di Ariano Irpino, per le successive attività medico legali, e contestualmente attivava le ricerche dei familiari, al fine di comunicare l’accaduto ed eventualmente avvisarli dell’autopsia qualora il medico legale la avesse ritenuta necessaria.

Lunedì 13 novembre il PM dava incarico al medico legale per le valutazioni in ordine alla verifica della necessità di solo visita esterna o anche autopsia.

Il 15 novembre il medico legale procedeva a visita esterna ed escludeva la necessità dell’autopsia, in pari data il PM dava nulla osta al seppellimento e liberava la salma. Tra il rinvenimento del cadavere e il nulla osta al seppellimento trascorrevano quattro giorni. Questi i fatti.

Allo scrivente - precisa Policastro - non sembra che il suo ufficio abbia dimenticato il povero Ernest presso l’obitorio né rientra nel costume di questo ufficio trattare con leggerezza “le storie di abbandono e solitudine” di cui parla l’articolo, prova ne sono tutti i casi di morte sul nostro territorio di cittadini stranieri per cui massimo è stato l’impegno per la identificazione e la ricerca dei familiari anche tramite le ambasciate per dare un nome e una dignitosa sepoltura agli stessi." Fin qui la nota del procuratore.