L'autopsia sul corpo di Gerardina e la ricerca della verità: parlano i legali

I familiari devastati dal dolore lanciano un appello: si riduca la pressione mediatica

l autopsia sul corpo di gerardina e la ricerca della verita parlano i legali

Eseguita l'autopsia sul corpo di Gerardina Corsano, la donna morta per una sospetta intossicazione alimentare. Ci vorrà il tempo necessario per conoscere la verità. Dai familiari del marito della donna l'appello affinché cessi la pressione mediatica

Ariano Irpino.  

"Non vi sono parole per descrivere quella che è una vera e propria tragedia che ha colpito il nostro assistito. A parlare per la prima volta nel giorno dell’autopsia sul corpo di Gerardina Corsano sono i legali di Angelo Meninno, gli avvocati Giovanni Pratola e Fabio De Donato.

"Confidiamo nell’operato della Procura della Repubblica, nell’attività investigativa del commissariato di polizia di Ariano Irpino e nel lavoro del collegio peritale, che, anche con l’ausilio dei nostri consulenti, Pietroantonio Ricci e Gennaro Beneduce, faranno emergere la verità. Appare opportuno che la pressione mediatica sul caso si riduca onde consentire agli inquirenti di poter lavorare serenamente. Riteniamo che i processi vadano celebrati nelle aule di giustizia. Angelo Meninno, in attesa che la Procura faccia chiarezza sulla vicenda, intende vivere il suo dolore lontano dai riflettori.”

L’esame autoptico durato circa sei ore nell’obitorio dell’ospedale Frangipane non restituirà oggi alcun elemento. Ci vorrà il tempo necessario per fare piena luce sulla vicenda. Tre i consulenti ai quali il pubblico ministero Marilia Capitanio ha affidato l'incarico a partire dal medico legale Carmen Sementa oltre ad un pool di esperti. 

Così si esprime l'avvocato del foro di Benevento Gerardo Giorgione difensore dei familiari della donna deceduta in ospedale. 

"Dobbiamo oramai scientificamente ragionare su alcuni punti. Avvelenamento da botulino probabilmente connesso ad un ritardo di individuazione dell’eventuale danno che ha potuto produrre tutto ciò o qualcos’altro. Quindi una serie di elementi che sono al vaglio della procura. La famiglia di Gerardina è devastata. Una persona di 46 anni non può perdere la vita per una pizza o per un po' di peperoncino. E’ veramente qualche cosa di distruttivo. Vogliono giustizia. Occorre fare chiarezza su quale è stato l’evento che ha purtroppo portato via una vita giovane, spezzato una serenità familiare, scusate il termine molto forte, ucciso una persona. Dobbiamo arrivare alla verità.”

Il ristorante non c'entra e le responsabilità vanno ricercate altrove ribadisce ancora una volta con forza l’avvocato Guerino Gazzella.

"Non abbiamo oggi alcuna notizia che questi prodotti incriminati, abbiano potuto creare difficoltà ad altri avventori della pizzeria. Quindi riteniamo e pensiamo che se c’è stata qualche difficoltà, vada ricercata fuori dalle mura della nostra struttura. Vi dirò di più, volontariamente sono venute dal sottoscritto, quale difensore del ristorante, più persone per fornire i loro dati che io prontamente ho consegnato agli organi inquirenti. Hanno consumato anche loro questo olio piccante e dato la loro disponibilità ad essere sentiti. Non hanno avuto alcun tipo di effetto collaterale. Le indagini sono in corso, ci siamo permessi di dare delle indicazioni agli organi inquirenti, affinchè possa esserci l’accertamento della verità ad ampio raggio su tutto ciò che è successo e se ci sono delle responsabilità e a carico di chi siano."