Asta ristorante Pagliarone, chiesto il rinvio a giudizio per Giordano

La decisione del gup potrebbe arrivare il prossimo 10 novembre

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Monteforte Irpino.  

 

 

di Paola Iandolo 

Condizionamento dell'Asta giudiziaria dell'ex ristorante O' Pagliarone: la Procura Distrettuale Antimafia di Napoli ha chiesto il rinvio a giudizio dei quattro indagati Costantino Giordano, Renato Freda prestanome dei Galdieri, Nicola Galdieri e Armando Aprile (ex socio dell’imputata Livia Forte nel filone Aste Ok). Ai quattro la direzione distrettuale antimafia di Napoli contesta  - a vario titolo – i reati di turbativa d’asta, estorsione aggravata e agevolazione dell’associazione a delinquere. Il primo cittadino del comune di Monteforte Irpino è accusato di aver concorso insieme al presunto boss del Nuovo Clan Partenio Nicola Galdieri all’imposizione di una quota di 120 mila euro per consentire che l’asta fosse aggiudicata dalla Monteforte Srls. In aula, dopo la richiesta del pm antimafia Anna Frasca ci sono state anche le discussioni delle difese. La decisione sul rinvio a giudizio è slittata però al prossimo 10 novembre, in quanto il pubblico ministero della Dda Frasca ha chiesto di poter replicare alle arringhe difensive.

 

Sull’aggiudicazione dell’ex ristorante “O’ Pagliarone”

Il primo cittadino ascoltato in aula il 31 gennaio scorso negò ogni addebito precisando: “Sono andato tre o quattro volte presso il ristorante di Forte Livia ma, ogni volta, sempre in veste di cliente. Il nostro rapporto era solo di conoscenza formale. Avevo maggiore confidenza con suo marito, Ciro Ciccone, perché lo conoscevo da più tempo”. Il sindaco ha affermato di aver “investito circa 500mila euro nella ristrutturazione del locale e di esser venuto a conoscenza che lo stesso era finito all’asta e dunque decisero di partecipare perché erano stati investiti tanti soldi”. “Inoltre seppi dal mio ex socio, Gennaro Pascale, che Livia Forte era interessata al locale. I due si conoscevano perché lui era fornitore del locale IT’s Ok”. Successivamente mi informò che la signora Forte “si stava convincendo a non partecipare all’asta ma, per questo, voleva “un regalo”. Il sindaco ha riferito sul punto di aver risposto: “io non faccio regali a nessuno”. Ed ancora “mi disse che voleva incontrarmi e andai da solo. Livia Forte mi riferì che avrebbe rinunciato all’asta, ma dovevo mettermi a disposizione qualora avesse avuto bisogno di qualcosa a Monteforte. Io risposi che l’avrei fatto sempre e solo per cose lecite”.

 

Le indagini

Le ulteriori indagini furono eseguite dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Avellino, agli ordini del capitano Pietro Laghezza. Tutto prese il via dalle dichiarazioni rese nel dicembre del 2020 al pm Antimafia Henry Jhon Woodcock dall’imputata Livia Forte, che aveva rappresentato come nel luglio del 2017, precisamente il 19 luglio, si erano recati presso il ristorante Its Ok, Nicola Galdieri e Costantino Giordano e che gli era stato imposto di non rilanciare l’offerta perché il locale andava aggiudicato a Giordano. Circostanze che il sindaco Giordano ha smentito in aula nel corso dell’esame in veste di teste assistito da legale.